giovedì 17 maggio 2012

SIGUR ROS - Vartali (Emi)


Il più bel disco di Jonsi e compagni dalla loro costituzione nel 1994. Punto. Basterebbero i 20 minuti finali di pura ambient per dimostrare il valore dell’album, che segue a ruota il live Inni, pubblicato l’anno scorso. La lapidaria dichiarazione di Georg Holm, bassista del gruppo, la dice lunga sul loro attuale stato di estatica grazia: “Valtari è l’unico disco dei Sigur Ros che ho ascoltato con piacere dopo averlo terminato”.
Esotismo nordico, suggestioni artistiche che si fondono, come nel loro paese d’origine, fra elementi apparentemente incompatibili come terra e fuoco, una magica alternanza di atmosfere eteree che, spiazzando l’ascolto, si trasformano repentinamente in suoni più spessi, attraverso fitte maglie di elettronica stratificata. Timbriche lillipuziane, palpiti vaporosi, tremori bucolici. Il loro percorso artistico intimamente rigoroso, trova in questo lavoro la definitiva conferma. Essenziali, senza fronzoli, batteria praticamente assente sostituita da una corposa sezione d’archi, un unico solo di chitarra con l’archetto (marchio di fabbrica di Jonsi) peraltro breve: a volte giocare di sottrazione crea risultati eccellenti. Il meno – come in questo caso – è meglio.

Nessun commento: