giovedì 8 ottobre 2020

Anche se fare paragoni è sciocco...


Tra i vari film che sto recuperando, avendo disertato le sale cinematografiche negli ultimi mesi, c'è anche "Jojo Rabbit" che - mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa - avevo perso sul grande schermo. L'ho acquistato in bluray e finalmente ho trovato il tempo per vederlo: una pellicola DELIZIOSA, che CONSIGLIO ASSOLUTAMENTE a tutti, una specie di “La vita è bella” ma in forma di black comedy, in equilibrio tra sogno e realtà per la storia più "horror" del nostro tempo, quella del nazismo. Raccontare l’orrore del nazismo attraverso gli occhi innocenti di un bambino è un compito difficile, che il regista neozelandese con radici ebree Taika Waititi raccoglie e porta a casa con successo. Una favola indie dai colori vividi (proprio come vedono i bambini...) dedicata all'Olocausto, figlia diretta di Chaplin e Benigni. La sfida è la medesima, ovvero il tentativo di evadere dall’orrore attraverso la bellezza, qui però giocata al contrario: Jojo è attratto dall’incubo, è la bellezza che teme, la stessa che alla fine lo salverà. 

Taika Waititi (che già avevo amato in "What We Do in the Shadows") è un regista dall’occhio consapevolmente ed orgogliosamente infantile, che si diverte - e ci fa divertire - anche come attore, nei panni di un Adolf innocuo, neutralizzato nella sua carica negativa dal rappresentare la proiezione della coscienza di Jojo. Il tema dell’innocenza violata dal fanatismo è un aspetto centrale nel film, più che mai attuale. Il film riesce anche a farci ridere, mescolando con sapienza grottesco, fiabesco e onirico. "Jojo Rabbit" eccelle là dove "La vita è bella" e "Il grande dittatore" erano già riusciti... ma con un elemento in più a suo favore: poter essere visto e apprezzato anche dai più piccoli.

Che dire poi del finale (ATTENZIONE: SPOILER)...


Let everything happen to you
Beauty and terror
Just keep going
No feeling is final
(Rainer Maria Rilke)

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