lunedì 7 gennaio 2008

"Tengo na minchia tanta..."


Da qualche parte sul web ho letto che solo il 4% di chi in Italia acquistò ai tempi "Il nome della rosa" lo lesse per intero. Frank Zappa può essere considerato la trasposizione musicale di quel fenomeno, ovvero: tanti ne parlano, pochissimi lo padroneggiano! Decine e decine di ore di musica ufficiale (senza contare gli innumerevoli bootlegs e cassette di vecchi concerti duplicati da nastro a nastro all'infinito) che spaziano dallo sberleffo in forma cacofonica alla musica per orchestra - passando, naturalmente, per il rock, o meglio per la visione zappiana del rock - e un modo di presentarsi e di esporre le proprie idee che, da sempre, ha incendiato le fantasie di anarcoidi e freaks di tutto il mondo, Frank Zappa è (stato) senza dubbio il personaggio più sfaccettato, vulcanico e mal compreso dell'intero baraccone musicale del XX Secolo... non mi stancherò mai di dirlo!
Dopo aver acquistato in passato alcuni libri a lui dedicati (non fatevi mancare "Zappa - è più duro di tuo marito" di Massimo Bassoli, la fondamentale autobiografia - scitta a 4 mani con Peter Occhiogrosso "Frank Zappa: l'autobiografia", "Il Don Chisciotte elettrico" di Neil Slaven e "Frank Zappa domani" di Gianfranco Salvatore), per Natale mi sono regalato l'ennesima biografia, questa volta firmata da Barry Miles, giornalista inglese del New York Times e autore di numerosi ritratti di personaggi-chiave della musica e della cultura anni '60/'70 come Paul McCartney, William Burroughs, John Lennon, Allen Ginsberg e i Police. 543 pagine per 14,50 Euro da Feltrinelli.
Non sono ancora in grado di stilare un giudizio globale sul libro perchè, attualmente, sono a pagina 202, "Lumpy Gravy" (uno degli album che Zappa ha sempre affermato di preferire) è appena uscito. In perfetto Zappa-style, leggo questo volume quando sono sulla tazza... la mia recensione definitiva è rimandata quindi alle prossime fisiologiche "sedute"!

P.S. - Il libro di Eco... dopo una certa difficoltà iniziale (diciamo nelle prime 30-40 pagine) me lo bevvi tutto d'un fiato, tanto era denso ed avvincente! Di gran lunga migliore della trasposizione cinematografica diretta da Jean-Jacques Annaud dove il personaggio di Guglielmo da Baskerville - interpretato da un pur bravo Sean Connery - viene ridotto ad una sorta di 007 ante-litteram!

2° P.S. - Il sicilianissimo "attributo" citato nel titolo di questo post... è quello contenuto nel testo della canzone omonima, inserita nell'album "Uncle meat". Qui un... ehmmm... pezzettino di minchia zappiana...

2 commenti:

  1. Io il Nome della Rosa lo lessi tra i primi...e l'ho trovato un ottimo libro. Concordo sulla superiorità del libro rispetto al banalissimo film che ne è stato tratto. Quanto a Zappa...mi dispiace ma non mi è mai piaciuto...però vedo che ti stai facendo crescere un pizzetto alla Zappa!?!?!?
    A

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  2. Non c'entra nulla...ma ti faccio una richiesta visto il tuo eclettismo...parliamo di Rossana Casale...dischi migliori...commento artistico...e...che fine ha fatto?
    A.

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