venerdì 3 dicembre 2010

Praa de Magioster per Semper


In un blog che ha come simbolo il celebre sottomarino giallo (rivisitato - in esclusiva per Sonar - dalla mia amica Kalina Danailova)... i Beatles sono naturalmente e sempre i benvenuti!
Nelle varie declinazioni e implicazioni che la musica dei Fab 4 ha avuto nel corso degli anni, una rilettura in salsa brianzola su cd delle loro canzoni più celebri ancora mancava: con questa plaquette dell'Opificio Monzese delle Pietre Dure la lacuna è stata finalmente colmata, in concomitanza con il 30° anniversario della morte di John Lennon (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980) avvenuta davanti alla sua abitazione.
Sedici titoli celeberrimi con musiche e sound originali, rivisitati nella lingua del Brianzashire: titoli che portano le atmosfere del Tamigi e della swinging London sulle rive del Lambro. Una scapigliata rilettura di sedici oldies but goldies dove magicamente la languida "The Fool on the Hill" diventa "El Matt de Mombell" e dove la frizzante "Lady Madonna" si trasforma in quel di Monza nella manzoniana "Sciora Marianna" (de Leyva, what else?). Dove la scatenatissima e urlata "Twist and Shout" diventa una "Toist e Sciatt" affine certo nel nome ma assai diversa nella sostanza, raccontando del dramma della fame in Brianza ai tempi della guerra.
Altri titoli di questa raccolta riconducono il fonè beatlesiano su tematiche più brianzole: ad esempio l'hollywoodiana "Drive my Car" non poteva che trasformarsi nella più sobria "Sul Tranvaj", essendo questo - nel più tipico understatement locale - il mezzo di locomozione utilizzato principalmente ai tempi della Brianza d'antan.
E ancora, altri celeberrimi classici che gettano più di un ponte tra il sound britannico e la brianzolitudine sono la mitica "Ticket to Ride" che si trasforma nella notissima filastrocca "Tì che te Tacchet" (i tacch), oppure una "Back in the USSR" che atterra assai più prosaicamente alle Torri Bianche, trasformandosi in "Sont tornaa a cà a Vimercaa".
E tuttavia, altre canzoni importanti dei Fab Four, come "Let it Be", "Something", "Yesterday" ma soprattutto l'onirica e simbolica "Strawberry Fields Forever", non subiscono traslazioni semantiche rilevanti, diventando rispettivamente e più rispettosamente "Lassa nà", "Gh'è quajcoss", "Ier de Bass" e "Praa de Magioster per Semper". Quest'ultima, a dare il titolo a tutta la raccolta e a ricordare a noi brianzoli che la parola fragola, nella lingua del Brianzashire, si dice magiostra.

Grazie ad Arianna Pinton per la preziosa segnalazione.


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