Ringo Starr, il nasuto batterista dei Beatles (noto anche per la sua passione nei confronti degli anelli) farà un tour estivo in Europa, occasione per fare pace anche con i fans della sua Liverpool, dopo aver dichiarato - in passato - di “non aver perso nulla” in seguito al suo trasferimento in America. Starr ha infatti intenzione di ritornare per un live nella città portuale il prossimo 11 giugno.
In passato l’ex Beatles aveva fatto arrabbiare i beatlesiani quando, in un’intervista televisiva al Jonathan Ross Show (eccola!) del 2008, affermò di essere estremamente contento di vivere a Los Angeles, dopo essersi trasferito anni prima dalla nativa Inghilterra. Per questo motivo venne aspramente criticato dal mondo politico e da quello del settore turistico; la rivista britannica Daily Express minimizza l’accaduto: “Ovviamente prima dell’esibizione a Ringo sarà chiesto qualcosa a questo proposito, e lui è desideroso di mettere le cose in chiaro. Era uno scherzo che hanno estrapolato dal contesto e Ringo vuole chiarire pubblicamente che Liverpool rimane molto speciale per lui”. L’artista, considerato spesso come il componente dei Beatles con meno personalità, con il difetto di non aver mai spiccato dal gruppo, all’età di settant’anni sembra aver accumulato nuova carica da regalare ai sostenitori. “Y Not” (qui potete ascoltare la canzone che dà il titolo al lavoro) è l’ultimo album di inediti pubblicato dall’artista nel 2010.
Dopo 15 anni avremo l’occasione di rivederlo anche dalle nostre parti, accompagnato da una band di grandi musicisti: Rick Derringer alla chitarra, Richard Page voce e basso, Wally Palmar alla chitarra, Edgar Winter multistrumentista, Gary Wright al piano e Gregg Bissonette alla batteria. Due sono le tappe italiane del tour: Domenica 3 luglio a Milano all’Arena Civica e Lunedì 4 luglio a Roma, Parco della Musica.
Tutti sanno che Starr è stato il batterista dei Fab Four dall'agosto del 1962; è stato anche il primo ad abbandonare la band nel 1968, nel bel mezzo delle registrazioni del famoso “White album” e l'unico a suonare negli album (e dal vivo) degli altri tre dopo lo scioglimento, ricambiato da John, Paul e Ringo nei propri lavori solisti. Ma, a parte la fugace militanza dietro ai tamburi di Pete Best, primissimo drummer della band estromesso dal produttore George Martin e quella di Jimmy Nicol, sostituto di Ringo Starr (operato alle tonsille) per alcune date in Danimarca e Svezia nel 1964… pochi sanno che anche Paul McCartney, abbandonando temporaneamente il basso, ha suonato la batteria in alcuni brani come "Back in te USSR", "Dear Prudence" e "Wild honey pie".
Dal basso al rullante... beh, sempre di sezione ritmica si tratta…
Dal basso al rullante... beh, sempre di sezione ritmica si tratta…
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