Si annuncia una grande serata quella di Mercoledì 20 Febbraio a Marano di Napoli, presso il Teatro Giancarlo Siani (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti!), con David Cross Band e Osanna sul palco!
Apriranno la serata i napoletani Osanna, in procinto di pubblicare il loro nuovo lavoro "Osanna Jackson - Prog Family", in uscita ad Aprile, realizzato in doppia versione cd e vinile Nello stesso mese gli Osanna saranno in tour (partenza a Napoli il 22) con il sassofonista David Jackson dei Van der Graaf Generator come special guest, che ha partecipato al lavoro discografico del gruppo insiema ad altri musicisti eccellenti come lo stesso David Cross e Gianni Leone. La formazione attuale che si esibirà a Marano vede Lino Vairetti alla voce, chiarra 12 corde e armonica, Fabrizio fedele alla chitarra elettrica, Oderigi Lusi alle tastiere e piano, Gennaro Barba alla batteria, Nello D’Anna al basso e Irvin Vairetti sequencer e voce.
Dopo la storica band partenopea suonerà il formidabile sestetto guidato dal pirotecnico David Cross, violinista dei King Crimson di "Larks tongues in aspic" (1973) e "Starless and bible black" (1974). L’evento, iniziato con l’esclusivo concerto dei Platters al Teatro Le Maschere di Arzano, chiude la serie di concerti, spettacoli, mostre d’arte e sfilate programmati e inseriti nel progetto “Mo’ vene natale fino ‘a Carnevale”, organizzato da Afrakà con il patrocinio e il sostegno della Provincia di Napoli e i comuni di Arzano, Marano e Villaricca.
Apriranno la serata i napoletani Osanna, in procinto di pubblicare il loro nuovo lavoro "Osanna Jackson - Prog Family", in uscita ad Aprile, realizzato in doppia versione cd e vinile Nello stesso mese gli Osanna saranno in tour (partenza a Napoli il 22) con il sassofonista David Jackson dei Van der Graaf Generator come special guest, che ha partecipato al lavoro discografico del gruppo insiema ad altri musicisti eccellenti come lo stesso David Cross e Gianni Leone. La formazione attuale che si esibirà a Marano vede Lino Vairetti alla voce, chiarra 12 corde e armonica, Fabrizio fedele alla chitarra elettrica, Oderigi Lusi alle tastiere e piano, Gennaro Barba alla batteria, Nello D’Anna al basso e Irvin Vairetti sequencer e voce.
Dopo la storica band partenopea suonerà il formidabile sestetto guidato dal pirotecnico David Cross, violinista dei King Crimson di "Larks tongues in aspic" (1973) e "Starless and bible black" (1974). L’evento, iniziato con l’esclusivo concerto dei Platters al Teatro Le Maschere di Arzano, chiude la serie di concerti, spettacoli, mostre d’arte e sfilate programmati e inseriti nel progetto “Mo’ vene natale fino ‘a Carnevale”, organizzato da Afrakà con il patrocinio e il sostegno della Provincia di Napoli e i comuni di Arzano, Marano e Villaricca.
Tra musica rock e violino c'è sempre stato un legame particolare. Forse perché la storia racconta che in fondo i due universi sono sempre stati irrimediabilmente attratti l'uno dall'altro: la musica rock ha cercato tante volte il violino, quasi volesse provare ad acquisire, per suo tramite, una sorta di legittimazione dei suoi istinti più scapigliati; il violino, dal canto suo, si è lasciato coinvolgere spesso e volentieri nel chiassoso bailame della musica rock, ben felice di concedersi una salutare scappatella. Un rapporto suggellato, già a partire dalla fine degli anni sessanta, da nomi come quello di Simon House, violinista psichedelico con High Tide, Hawkind e David Bowie, dal talento pirotecnico di Jean-Luc Ponty, Jerry Goodman (Mahavishnu Orchestra), Eddie Jobson (Roxy Music, Zappa, UK, Jethro Tull), Graham Smith (String Driven Thing, Van Der Graaf), David Ragsdale (Kansas). E come non ricordare, per parlare anche del nostro paese, quel Mauro Pagani che, quando negli anni settanta faceva parte della PFM, era regolarmente ai primi posti in tutte le classifiche stilate dalle varie testate musicali mondiali? All'interno di questa preziosa tradizione è possibile inserire e inquadrare anche David Cross, un nome che gli amanti del rock progressivo certamente ricorderanno per la sua breve ma proficua militanza nei King Crimson di Robert Fripp. Tra il 1972 e il 1974, infatti, Cross contribuì insieme al batterista Bill Bruford, al bassista e cantante John Wetton e allo stesso Fripp a dare vita a una delle incarnazioni più apprezzate e temerarie del Re Cremisi. Impegnato spesso anche al mellotron, oltre che al violino e alla viola, Cross era il grande elemento innovatore all'interno di una formazione capace di produrre un sound caleidoscopico quanto aspro e tagliente, prezioso viatico per i post rocker dello scorso millennio.
Dopo l'esperienza con i King Crimson, il violinista inglese ha fatto temporaneamente perdere le sue tracce, per poi riemergere solo alla fine degli anni ottanta, con una sua casa discografica e un nuovo progetto musicale che sembra riprendere il discorso esattamente da dove era stato interrotto nel 1974. Se "Memos from purgatory" esce nel 1989 semplicemente a nome David Cross, già il successivo "The big picture" (1992) esce David Cross Band, marchio rimasto tale fino ai giorni nostri. Pur impegnato in una serie di interessanti collaborazioni, spesso a cavallo tra ambient music e colonne sonore, è proprio nell'ambito di gruppo che Cross riesce a produrre i suoi output più interessanti: trovato un mirabile equilibrio nell'ottimo "Testing to destruction" (1994), l'ex King Crimson può togliersi la soddisfazione di riunire i vecchi compagni Fripp e Wetton in "Exiles" (1998), album a cui partecipa alla voce anche un dirompente Peter Hammill. Il recente "Closer than skin" (2005) testimonia la maturità di un artista che, affinata ulteriormente la sua tecnica violinistica, anche dal vivo non delude le attese.
Dopo l'esperienza con i King Crimson, il violinista inglese ha fatto temporaneamente perdere le sue tracce, per poi riemergere solo alla fine degli anni ottanta, con una sua casa discografica e un nuovo progetto musicale che sembra riprendere il discorso esattamente da dove era stato interrotto nel 1974. Se "Memos from purgatory" esce nel 1989 semplicemente a nome David Cross, già il successivo "The big picture" (1992) esce David Cross Band, marchio rimasto tale fino ai giorni nostri. Pur impegnato in una serie di interessanti collaborazioni, spesso a cavallo tra ambient music e colonne sonore, è proprio nell'ambito di gruppo che Cross riesce a produrre i suoi output più interessanti: trovato un mirabile equilibrio nell'ottimo "Testing to destruction" (1994), l'ex King Crimson può togliersi la soddisfazione di riunire i vecchi compagni Fripp e Wetton in "Exiles" (1998), album a cui partecipa alla voce anche un dirompente Peter Hammill. Il recente "Closer than skin" (2005) testimonia la maturità di un artista che, affinata ulteriormente la sua tecnica violinistica, anche dal vivo non delude le attese.
Info: 3931401850 – afraka@libero.it
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