venerdì 30 gennaio 2009

Ciao John


E' con profonda tristezza che annuncio la morte di John Martyn, uno dei musicisti più importanti della storia del folk-rock inglese di tutti i tempi, da me molto amato. Ci ha lasciati a 60 anni, dopo essere stato costretto a lungo sulla sedia a rotelle (qui con una mia scozzese passione...) che, comunque, non gli ha mai impedito di realizzare dischi e di esibirsi live. Nel 1973 incide l'album "Solid air", una delle vette assolute della sua produzione. Musicista di grande reffinatezza e di eccellente tecnica chitarristica, capace di tenebrosi e soavi saliscendi vocali, non famosissimo qui in Italia (purtroppo...), ha comunque e sempre occupato un posto preciso tra gli appassionati di rock di tutto il mondo. Se non lo conoscete vi consiglio di ascoltare, oltre al sopracitato capolavoro, anche "One world" del 1977, "Grace & danger" del 1980 e il prezioso, recente cofanetto "Ain't no saint" che ripercorre in 4 cd 40 anni di carriera, con oltre 30 inediti.

Un po' di tempo fa pubblicai su Sonar un post scherzoso che ironizzava su una sua evidente somiglianza fisica con un altro valido musicista e chitarrista, Goran Kuzminac; ebbene... alcune settimane fa proprio Kuzminac mi ha rivelato che alcuni anni gli fece da supporter in un tour italiano e che anche lui aveva riflettutto più volte su questa analogia.

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