giovedì 26 luglio 2012

Questo pazzo mondo del rock'n'roll



Due icone straordinarie, due figli dell’America ribelle, due personaggi legati anche dalla condivisione di un brano straordinario come “Because The Night”. Stiamo parlando di Bruce “The Boss” Springsteen e Patti Smith.
Il primo, a dispetto della sua immagine energica e positiva, la stessa che straordinariamente caratterizza i suoi show dal vivo, nasconde una lunga lotta contro la depressione. Lo racconta, con la consueta abilità affabulatoria, in un’intervista al The New Yorker: “In un certo momento della mia vita sono stato stato dominato dalla paura, dal disgusto e dall’odio verso me stesso. I miei problemi non erano banali come la droga, erano diversi, più subdoli”. Il suo amico e biografo Dave Marsh ha spiegato che il Boss ebbe delle tendenze suicide nel 1982, dopo l’improvviso successo: ”Si ritrovò al top in un colpo solo, dal nulla, con persone accanto che gli baciavano il sedere tutto il giorno. E’ in momenti come quelli che ci si domanda cosa si vuole veramente”. Uno psicoterapeuta – in seguito – l’ha aiutato a combattere il malessere interno e ad allontanare i pensieri più pericolosi. A guardarlo oggi, splendido 62enne all’apice del suo Wrecking Ball tour che sta trionfando in ogni angolo del pianeta, si fa davvero fatica a credere che abbia sofferto di depressione.
Patti Smith, la ex sacerdotessa del punk folgorata sulla via di Damasco, recentemente a Perugia per partecipare al festival Rockin’ Umbria, ha visitato ad Assisi la tomba di San Francesco e ha pranzato con la comunità francescana. Durante la sua visita alla Basilica ed al sacro convento, ha trovato il modo per trasformarsi in estemporanea restauratrice. Essendo una pittrice,  il capo dei restauratori, Sergio Fusetti, le ha affidato il pennello e le ha permesso di restaurare di sua mano una piccola (pochi centimetri…) porzione di cielo, assicurandole che quel tratto resterà e non sarà cancellato. Lei si è affrettata a commentare: “Scusami Giotto… ma l’ho fatto con tanto amore”. 
Nell’intervista che è seguita all’inedita performance pittorica, l’artista americana ha parlato anche dell’ intolleranza e delle persecuzioni che le comunità cristiane subiscono nel mondo: “Come essere umano, come cristiana  provo orrore nei confronti delle persecuzioni e di ogni forma di intolleranza religiosa, indipendentemente dalla razza o dalla religione professata. Ogni essere umano è stato un bambino: mi chiedo, è possibile fare del male a un bambino? Trovo terribile qualunque forma di violenza contro l’ umanità, che si tratti di una enorme atrocità o semplicemente dell’ eliminazione di una singola vita. La vita è il bene più prezioso“.

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