giovedì 6 giugno 2019

Wepro è un "fottuto mostro"


Esce la prossima settimana (precisamente l’11 giugno) "Monster", il nuovo singolo di Wepro, dopo l’uscita di "La vedo nera" lo scorso aprile. In questo brano - che si apre con uno sghembo riff di chitarra che mi ha immediatamente colpito - l'autore immagina la società come un laboratorio di esperimenti umani, dove Wepro stesso e la canzone ne sono il risultato. 

La sua esibizione alle finali di Sanremo Giovani non è passata inosservata, petto nudo completamente ricoperto da scritte stile Memento, l’artista di origine pugliese ha fatto molto parlare di sè con l’esibizione fuori dagli schemi di "Stop/Replay", brano con cui era in concorso. Per l’occasione il magazine Rolling Stone ha scritto “Ci si può sbagliare, ma si vede una progettualità in questo artista. L’impressione è che Wepro abbia le palle che gli fumano”. Nel 2018 era uscito con due singoli, "Un male cane" e "La fame chimica", ora torna sulle scene dopo un periodo di pausa per preparare la nuova produzione. 
Parere personale: fra tutte le sue canzoni che ho ascoltato... "Monster" è quella che mi convince maggiormente e che fa ben sperare per il futuro.

Ma cosa rappresenta realmente Wepro? Si tratta di un particolare progetto firmato da Marco Castelluzzo, un viaggio interiore dell’artista che sintetizza nella sua produzione musicale e visiva. La caratteristica è la commistione tra musica e cinematografia. Ogni brano è accompagnato da videoclip molto vicini a dei veri e propri cortometraggi, anticipato da uno short video recitato nel quale l’artista rivela velatamente la trama del video. Il fine è quello di raccontare delle vere e proprie storie, quasi sempre autobiografiche, utilizzando un concept nuovo e inedito, probabilmente non ancora sperimentato nello scenario nazionale. Il sound è tra il rock e il pop, con forti influenze dell’indie più elettronico... ma le sfumature sono in continua mutazione, per permettere di spaziare le sonorità in direzioni fra le più diverse, sperimentando e non rimanendo delineato in un unico contenitore sonoro. 


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