martedì 31 marzo 2020

Giornalettismo


Sono d'accordo che di questi tempi i dettagli debbano passare in secondo piano perchè ci sono emergenze più importanti da fronteggiare... ma se sei un professionista le cose, comunque, le devi fare bene. Un concetto che sembra sfuggire al maldestro giornalettista che ha scritto questo articolo sul settimanale Di Tutto (segnalatomi dall'amica e collega Alba Cosentino), dove fino a qualche settimana fa scrivevo e che, anni fa, mi vide pure Vice Direttore Editoriale nel colophon. Glisso sul contenuto dell'articoletto - copiato dal comunicato stampa diramato dall'entourage di Ligabue (ormai pratica "pandemica" - per usare un termine in voga - in questo mestiere) ma sul titolo, davvero geniale, non posso tacere: I PRIMI 60 ANNI DI UN ROCKER INNAMORATO... DEL ROCK. E di grazie, di cosa dovrebbe essere innamorato un rocker? Dei cori bulgari?!? Dell'ambient dei fratelli Eno? Dei valzer viennesi? Della nuova onda della trap?!? Della dodecafonia di Arnold Schönberg?

A Milano c'è un detto che suona "Ofelè fa el to mesté", in questo caso assolutamente appropriato.

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