Con una versione modernizzata di "Quelli che..." ad opera di un assortito cast di amici del grande artista milanese, si è concluso ieri sera su Rai3 l'omaggio a Enzo Jannacci che ha vissuto - a mio parere - di alcuni momenti eccellenti: "Vincenzina e la fabbrica" eseguita da Roberto Vecchioni, "Chissà se è vero" ad opera di Cristiano De Andrè e "Il palo" con il solito, irresisitibile Paolo Rossi. Una festa tra amici, un sentito (e doveroso) omaggio alla comicità surreale, alla “poetastrica” di uno dei protagonisti più originali della musica e della cultura italiane e alle sue canzoni, popolate di nonsense e attente al popolo dei dimenticati, il mondo degli amori perduti e della coscienza sociale. “È una festa dedicata all’inventore di una lingua – spiega Fazio – all’inventore di luoghi che non esistono ma sono diventati più reali di quelli che esistono”. Partendo dai dialoghi tratti da “Aspettando al semaforo” (Mondadori), la biografia scritta da Paolo Jannacci, le situazioni ironiche e surreali messe in scena hanno perfettamente ricreato le atmosfere poetiche, i paradossi fulminanti, la capacità straordinaria di far ridere e piangere allo stesso tempo di papà Enzo.
Nessun commento:
Posta un commento