Con una versione modernizzata di "Quelli che..." ad opera di un assortito cast di amici del grande artista milanese, si è concluso ieri sera su Rai3 l'omaggio a Enzo Jannacci che ha vissuto - a mio parere - di alcuni momenti eccellenti: "Vincenzina e la fabbrica" eseguita da Roberto Vecchioni, "Chissà se è vero" ad opera di Cristiano De Andrè e "Il palo" con il solito, irresisitibile Paolo Rossi. Una festa tra amici, un sentito (e doveroso) omaggio alla  comicità surreale, alla “poetastrica” di uno dei protagonisti più  originali della musica e della cultura italiane e alle sue canzoni, popolate di nonsense e  attente al popolo dei dimenticati, il mondo degli amori perduti e della  coscienza sociale. “È una festa dedicata all’inventore di una lingua –  spiega Fazio – all’inventore di luoghi che non esistono ma sono  diventati più reali di quelli che esistono”. Partendo dai dialoghi  tratti da “Aspettando al semaforo” (Mondadori), la biografia  scritta da Paolo Jannacci, le situazioni ironiche e surreali messe in  scena hanno perfettamente ricreato le atmosfere poetiche, i paradossi fulminanti, la  capacità straordinaria di far ridere e piangere allo stesso tempo di  papà Enzo.
martedì 20 dicembre 2011
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