L'ennesimo "grande" del rock (anche se è sempre rimasto un culto per pochi intenditori...) ci lascia. Si tratta di Kevin Ayers, cantautore, chitarrista e bassista inglese, tra i protagonisti della scena di Canterbury: i suoi lavori hanno avuto una grande influenza sulla scena psichedelica e progressive internazionale. Un piccolo genio, un "crazy diamond" come il suo amico Syd Barret. È famoso per i suoi lavori solisti e per essere stato membro fondatore dei Soft Machine verso la fine degli anni sessanta. L'ultimo suo album risale al 2007, quel "The Unfairground", che sorprendentemente vedeva un Ayers in gran forma, supportato da una band completamente nuova e dalla collaborazione degli amici Wyatt, Manzanera e Hugh Hopper. La graffiante ironia e la poetica dei testi che lo avevano sempre contraddistinto si riconfermavano intatte, seppur velate da un'ombra di malinconia. L'album venne accolto con entusiasmo dalla critica che lo giudicava uno tra i più belli della sua carriera. Sonar lo ricorda con questo video live del 28 aprile 1992:
mercoledì 20 febbraio 2013
Ciao Kevin
L'ennesimo "grande" del rock (anche se è sempre rimasto un culto per pochi intenditori...) ci lascia. Si tratta di Kevin Ayers, cantautore, chitarrista e bassista inglese, tra i protagonisti della scena di Canterbury: i suoi lavori hanno avuto una grande influenza sulla scena psichedelica e progressive internazionale. Un piccolo genio, un "crazy diamond" come il suo amico Syd Barret. È famoso per i suoi lavori solisti e per essere stato membro fondatore dei Soft Machine verso la fine degli anni sessanta. L'ultimo suo album risale al 2007, quel "The Unfairground", che sorprendentemente vedeva un Ayers in gran forma, supportato da una band completamente nuova e dalla collaborazione degli amici Wyatt, Manzanera e Hugh Hopper. La graffiante ironia e la poetica dei testi che lo avevano sempre contraddistinto si riconfermavano intatte, seppur velate da un'ombra di malinconia. L'album venne accolto con entusiasmo dalla critica che lo giudicava uno tra i più belli della sua carriera. Sonar lo ricorda con questo video live del 28 aprile 1992:
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