Bob Dylan ha venduto a Universal Music i diritti del suo catalogo in un accordo che copre l'intera carriera del 79enne Premio Nobel, dai primi brani dell'inizio degli anni '60 all'ultimo album "Rough and Rowdy Ways" composto durante la pandemia. Secondo il New York Times, Universal Music avrebbe pagato oltre 300 milioni di dollari per quello che è stato definito il "Santo Graal" del rock: oltre 600 canzoni da "Blowin' in the Wind" del 1962 a "I Contain Moltitudes" del 2020 - pari per influenza e valore al catalogo dei Beatles.
Il catalogo include testi e spartiti (non le registrazioni) di brani iconici come "The Times They Are A-Changin'", "Forever Young" e "Like a Rolling Stone", più alcune canzoni scritte da Dylan con altri musicisti e solo uno, "The Weight" di Robbie Robertson registrato con la Band, di cui il Premio Nobel per la letteratura non è l'autore ma di cui detiene ancora i diritti. Le canzoni di Dylan sono state registrate da innumerevoli artisti in decine di paesi (si contano circa 6000 cover) tra cui Jimi Hendrix, i miei "odiatissimi" Guns N' Roses (in molti pensano che "Knockin' on Heaven's Door" l'abbianos critta loro...), Stevie Wonder, Adele fino a Luigi Tenco e i Kings in "la risposta è caduta nel vento", versione italiana di "Blowin' in the Wind". L'accordo riguarda naturalmente il passato - non eventuali nuove canzoni che il musicista dovesse realizzare in futuro - e tutte le royalties che ne derivano ogni volta che un brano viene venduto, trasmesso in streaming o alla radio, usato nella colonna sonora di un film o di uno spot pubblicitario.
Il mercato dei copyright musicali, in boom nell'ultimo paio di anni, non ha affatto sofferto per la pandemia mentre la prospettiva di un giro di vite fiscale da parte della nuova amministrazione Biden ha accelerato le transazioni: dopo l'ingresso del mercato della finanziaria londinese Hipgnosis che dà agli investitori la possibilità di guadagnare sulle royalties generate da artisti come Blondie e Beyoncé, nelle ultime settimane artisti come Calvin Harris e i Killers hanno venduto i loro cataloghi a società di investimento, mentre la ex Fleetwood Mac, Stevie Nicks, ha ceduto per cento milioni di dollari una quota di maggioranza sulle sue canzoni alla casa editrice indipendente Primary Wave Music.
Comunque sia, se fossi il figlio Jacob Dylan - peraltro piuttosto insignificante dal punto di vista artistico - dormirei sonni tranquilli...
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