Roger Daltrey, frontman degli Who, ha recentemente dichiarato di aver litigato con Pete Townshend durante la lavorazione del nuovo album della band (o di quello che è rimasto, visto che John Entwistle e Keith Moon sono da tempo nel paradiso delle rockstar). Certo che, dopo aver ascoltato i primi demo, dire al proprio chitarrista ed autore "hai scritto un album solista davvero eccezionale" non predispone certo gli animi all'armonia...
Intervistato dal mensile inglese Uncut, Daltrey ha dichiarato: "Pete mi ha presentato dodici demo. E ce n'erano quattro, forse cinque, che proprio non mi piacevano. Ho pensato che fosse un grande album solista di Pete Townshend. Gliel'ho detto. E lui si è abbastanza arrabbiato! Mi ha detto che le aveva scritte per me. Gli ho risposto, ‘Pete... non so come migliorarle’. Non riuscivo a vedermici dentro".
Solo dopo aver ricevuto il permesso di cambiare ciò che sentiva di dover cambiare, il cantante ha incominciato a sentirsi più a suo agio con le canzoni. Dice: "Così lentamente ma con sicurezza ci sono entrato. Non credo che nessuno abbia mai capito, compreso Pete, che fare quello che faccio con le sue canzoni non è certamente facile. Devi viverle. Devo cambiare le canzoni fino a quando riesco a intenderle? Sì. Deve venire dal mio cuore. Non può venire dalla mia testa. Quando verrà dal mio cuore, ti toccherò con quelle parole. A volte, devo cambiare le parole per renderlo possibile". Alla fine, dopo la tempesta torna il sereno: "Pete Townshend rimane il mio chitarrista preferito di tutti i tempi, è sempre originale, è sempre alla ricerca".
Solo dopo aver ricevuto il permesso di cambiare ciò che sentiva di dover cambiare, il cantante ha incominciato a sentirsi più a suo agio con le canzoni. Dice: "Così lentamente ma con sicurezza ci sono entrato. Non credo che nessuno abbia mai capito, compreso Pete, che fare quello che faccio con le sue canzoni non è certamente facile. Devi viverle. Devo cambiare le canzoni fino a quando riesco a intenderle? Sì. Deve venire dal mio cuore. Non può venire dalla mia testa. Quando verrà dal mio cuore, ti toccherò con quelle parole. A volte, devo cambiare le parole per renderlo possibile". Alla fine, dopo la tempesta torna il sereno: "Pete Townshend rimane il mio chitarrista preferito di tutti i tempi, è sempre originale, è sempre alla ricerca".
Bravo Roger... tu sì che conosci la raffinata arte della ruffianeria.
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