"London's burning! London's burning! All across the town, all across the night", cantavano i miei adorati Clash, ai tempi della rivoluzione del punk inglese. Se Joe Strummer e compagni avrebbero potuto immaginare che Londra sarebbe bruciata davvero un giorno... mai avrebbero pensato che a bruciare sarebbero stati i loro dischi e quelli di migliaia di altri colleghi. E'andato infatti in fumo l'enorme magazzino della Sony a Enfield, popoloso borough nella parte nord della città; un edificio di 20mila metri quadri che rappresenta il più grosso centro di smistamento e deposito di cd della multinazionale giapponese. Proprietaria, ironia della sorte, anche della Cbs e della Epic, le etichette che licenziarono i capolavori dei Clash, dall'omonimo disco del 1977 (che contiene appunto "London's Burning") a "Sandinista!" del 1980. Il danno è enorme perchè, oltreché la Sony, il deposito serviva anche la Pias, ovvero l'etichetta che distribuisce i compact disc di (praticamente) tutte le case discografiche indipendenti del Regno Unito e di molte degli Usa per l'Europa). Nomi storici come la Sub Pop e Rough Records, Warp e Domino. Tanto per capirci.. le etichette che hanno scoperto Nirvana e Soundgarden, Smiths, Strokes e Libertines. Se per la grande major Sony non sarà difficile recuperare, per le altre il danno è incalcolabile, in un momento in cui la musica naviga già in acque tempestosissime...
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