venerdì 4 ottobre 2019

Townshend: "CSI è la mia pensione"


Come tutti ormai sanno il 22 novembre esce il nuovo album degli Who. Nel frattempo si susseguono le interviste alle due icone Roger Daltrey e Pete Townshend, il quale - in una rilasciata di recente al Dallas News - ha trattato dell'annosa questione dello stato di salute del rock, toccando anche l'aspetto finanziario dell'industria musicale: "La chitarra sta perdendo terreno, ma in parte perché, se passi un'ora su Instagram o su YouTube, scopri rapidamente persone sconosciute che la suonano come un grande violinista orchestrale. Sono persone virtuose di altissimo livello, che hanno letteralmente esaurito le potenzialità dello strumento. E stiamo assistendo a questo tipo di virtuosismo già nel beat box, rap e nel pop. Tutto cambierà di nuovo, forse più velocemente di quanto possiamo immaginare”. Ha poi aggiunto: “È il guitar-rock che sta perdendo terreno, non il rock stesso. L'hip-hop è rock per le mie orecchie: musica per il quartiere, la strada, i diseredati, gli oppressi, i giovani, gli ignorati. Questo è ciò su cui mi sono concentrato. Ora cerco di scrivere opere vere e voglio che il mio lavoro sul palcoscenico sia come un'installazione artistica”. Va ricordato che Townshend è stato fra i primi sostenitori della tecnologia e di Internet come mezzo per stimolare la creatività e per costruire comunità: "Sono dipendente. Penso di essere collegato oggi a circa 20 o 30 giovani musicisti ed artisti che non avrei mai trovato, senza Instagram e YouTube. Ci sono sempre lati positivi e negativi nelle nuove tecnologie". 

Interessante il riferimento al business musicale, sul quale il chitarrista ha commentato: "Se guadagni solo 0,003 centesimi, quando qualcuno trasmette la tua canzone hai bisogno di molto flusso per comprare un appartamento in qualsiasi grande città del mondo. Io non mi lamento. Ho avuto il mio momento, quando una serie tv pagava 350 dollari per ogni riproduzione di una canzone: CSI – Scena del crimine è stato il mio fondo pensione. Molti giovani artisti vivono ancora vendendo canzoni a spettacoli televisivi, ma quello che vogliono veramente sono nuovi fan. Vogliono essere ascoltati”.

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