Nei primi giorni di lockdown, scherzando con mio fratello, dicevo: "Fare un giretto per Milano dev'essere davvero un'esperienza straniante". A volte basta chiedere: detto... fatto! Ieri sono dovuto correre dall'oculista - e poi in ospedale - per avere la conferma di un timore concretizzatosi nello scorso weekend: distacco della retina all'occhio destro e necessità urgente d'intervento. Ho quindi avuto l'occasione di vedere alcune zone della mia città in questa modalità così unica, prendendo la metropolitana (linea rossa in zona rossa: un elegante dettaglio che fa "pendant"!), passando per Stazione Cadorna, via Boccaccio e Piazza Gae Aulenti (con la luce diurna all'andata e quella notturna al rientro a casa). Nonostante fossi interiormente sottosopra (è il quarto intervento agli occhi in pochi anni...), non ho voluto fare a meno di scattare qualche immagine, considerando e soprattutto sperando che un'occasione del genere non mi capiterà mai più. La qualità delle immagini è... "telefonica" ma desideravo fissare questo momento così singolare.
Linea rossa... in zona rossa: pendant perfetto!
La stazione ferroviaria di Milano Cadorna, con gli schermi che mandano in loop "Fratelli d'Italia"
Zona via Boccaccio
Fotografarsi in situazioni estreme, non è certo una mia invenzione, grandi maestri dell'obiettivo come Helmut Newton e Lee Friedlander si sono più volte immortalati quando la moda del selfie era ancora e solo autoritratto d'autore, non solo nell'intimità della propria vita familiare ma anche durante ricoveri ospedalieri e simili.
Helmut Newton
Lee Friedlander
La desolante sensazione di una Milano pressochè deserta, amplificata dalla pioggia e dal mio stato d'animo alterato hanno reso il pomeriggio di ieri davvero unico. Cercando di darmi un po' di coraggio, mentre camminavo ripensavo a Kurt "Jena Plissken" Russell (anche se nella versione originale il suo soprannome è Snake) nel bellissimo film di John Carpenter...
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