venerdì 28 luglio 2023

Ciao Sinead...


La cantante irlandese Sinead O'Connor è morta. Aveva 56 anni. Una vita sregolata e turbolenta, un talento corroso dalla dannazione, una voce angelica. L'annuncio della sua dipartita arriva direttamente dalla famiglia: “È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa della nostra amata Sinéad. La sua famiglia e i suoi amici sono devastati e hanno chiesto privacy in questo momento molto difficile”. La musicista lascia tre figli. L'anno scorso aveva perso il figlio Shane di soli 17 anni. Nel suo ultimo messaggio pubblicato sui social, Sinead aveva postato una fotografia di Shane scrivendo: "Da allora vivo come una creatura notturna non morta. Era l'amore della mia vita, la lampada della mia anima".

La sua hit più celebre firmata da Prince

Sinéad Marie Bernadette O'Connor - questo il suo nome completo - era nata a Dublino l'8 dicembre 1966. Ha conosciuto il successo già con l'album d'esordio “The Lion and the Cobra” del 1987, imponendosi definitivamente nel 1990 con il secondo disco “I Do Not Want What I Haven't Got”, contenente la sua cover della canzone firmata da Prince "Nothing Compares 2U". A quei due album nel corso del tempo se ne aggiungeranno altri otto, l'ultimo dei quali "I'm Not Bossy, I'm the Boss" risale al 2014.

Un'esistenza difficile

La O'Connor non ha certamente avuto una vita facile. Dopo che i genitori si separarono quando aveva otto anni raccontò di avere subito abusi fisici che vennero descritti nella sua canzone "Fire on Babylon". Non a caso si è sempre posta in difesa dei bambini maltrattati. Nel 1979, all'età di 15 anni, si avvicinò alla musica, ma una condotta ribelle la portarono ad essere ricoverata in un manicomio per 18 mesi. Qui sviluppò le sue doti di scrittura, venendo poi scoperta dal batterista della band irlandese degli In Tua Nua. Per loro Sinead co-firmò la canzone “Take My Hand”. Nel 1992 passò alla storia della tv strappando una fotografia di Papa Giovanni Paolo II durante il Saturday Night Live, per protestare contro gli abusi sessuali perpetrati sui bambini all'interno della Chiesa cattolica.


Un nuovo album che mai ascolteremo

In tempi più recenti si era convertita all'Islam, cambiando il proprio nome in Shuhada Sadaqat, sebbene abbia continuato ad esibirsi come Sinead O'Connor. Del 2021 la pubblicazione di un libro di memorie intitolato "Rememberings", mentre l'anno scorso un film sulla sua vita è stato diretto da Kathryn Ferguson. Da poco Sinéad si era trasferita in un appartamento a Londra, dove progettava di scrivere nuove canzoni, nella prospettiva di un album e un tour nel 2024.

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