L'intromissione di Bernie Sanders prosegue: ora è la volta di Sanremo 70+1 (come l'ha battezzato il suo direttore artistico Amadeus), nell'avveniristica scenografia - che ricorda un po' Stargate, dopo il Bugo-gate dello scorso anno - firmata dall'esperto Gaetano Castelli con la figlia Maria Chiara, in collaborazione con il regista Stefano Vicario e il direttore della fotografia Mario Catapano. Un gioco di prospettiva con due punti di fuga centrali che sfrutta al meglio gli spazi, soprattutto per la necessità di distanziare l'orchestra e, al contempo, di sopperire al senso di vuoto, utilizzando anche le pareti laterali fino alla galleria, creando una specie di involucro che con la sua forma di astronave aumenta la profondità. In realtà, la lunghezza della scena è uguale a quella dello scorso anno ma è stata avanzata molto l'orchestra. Anche il soffitto è diventato un elemento scenografico, tra luci, schermi e materiali video-luminosi. Per realizzarla sono stati impiegati 7 chilometri di strip led, un software con 1.920.000 canali, oltre 65 centraline, 600 metri quadri di led wall, 20 chilometri di cavi, 500 proiettori motorizzati e 60 fra costruttori e tecnici al lavoro. Quando si tratta di Sanremo la Rai non bada a spese che, in realtà, recupera di gran lunga con la pubblicità che arriva a pioggia.
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