domenica 14 marzo 2021

Ciao Raoul...


Non sono mai andato in una balera a danzare il liscio, forse perchè le mie doti da ballerino sono più o meno quelle esibite da Nanni Moretti in una famosa scena di "Caro diario": oscillo in maniera abbastanza robotica e rigida, come se mi avessere impalato in precedenza nello stile del voivoda Vlad!

   

Ma il liscio, a differenza di molti critici che l'hanno sempre snobbato e pure maltrattato... personalmente l'ho sempre considerato al pari delle square dance americane o delle danze irlandesi, che invece godono di un'immagine decisamente più nobile ed "alta".

   

La musica di Raoul Casadei - scomparso ieri - ha sempre rappresentato un'esperienza umana e sociale che affonda le radici nella Romagna. musica divertente ma, se ci fate caso, venata di una leggera malinconia che la rende ancora più fascinosa, colona sonora di un'epoca antica, dove la musica era soprattutto un'esperienza di socializzazione. Una tradizione folcloristica assolutamente dignitosa che merita assoluto rispetto, a maggior ragione nell'ora della scomparsa del suo "profeta", che la partecipazione degli Extraliscio all'ultimo Festival di Sanremo ha riportato alla ribalta.

Raoul Casadei ho avuto modo di incontrarlo anni fa e sono rimasto stupito soprattutto della sua cultura musicale, che spaziava dalla classica al jazz, senza disdegnare il rock! Persona squisita e sempre sorridente, un esempio rarissimo nel mondo della musica, spesso alimentato da invidie, rivalità e cattiverie di ogni genere. 

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