L'ex pseudo-critico musicale (ora votato alla politologia spicciola) Andrea Scanzi in rete ha recentemente dichiarato la sua totalizzante passione per Marina La Rosa, la "Divina" (l'appellativo che lui le riserva con devozione), "la donna a cui ho dedicato alcuni dei miei ormoni ventiseienni migliori, la Mistress di cui sognavo d'esser slave senza diritti ma solo doveri". E ancora si rammarica, "non ho potuto parlare con la Domina su cui fantasticavo quando ero così gonzo da ritenere strano il mio esser maso-feticista, quando invece – di fronte a piedi così oscenamente perfetti come quelli di Lady Marina – l'adorazione era naturale. Naturale. Oserei dire incentivandole. Ella mi ha cercato e io non ero pronto per la Chiamata. Tutto ciò è straziante. Perdonami, Marina".
Se l'ex giornalettista de Il Mucchio Selvaggio le spara a raffica... non da meno si dimostra la "gatta morta" La Rosa del Grande Fratello che fu "Confesso che nonostante gli innumerevoli feticisti che mi scrivono, io non ho mai praticato quest'incantevole arte, mi farebbe piacere fossi tu lo schiavo della mia cerimonia di iniziazione. Tu 'maso-feticista' che non sei altro, hai perso una semplice telefonata (si è vero, ti ha chiamato Alessandro Ferruccio ed io ero lì accanto a lui pronta ad accogliere il tuo divertito imbarazzo) e se ciò ti ha reso profondamente triste è normale, ti capisco. Ti sei sentito improvvisamente inutile e nulla per te ha avuto più senso. Il tuo inconscio ha elaborato immagini di te che ti eccitavi baciando una mia scarpa mentre probabilmente eiaculavi nell'altra".
Straziante non è la mancata occasione dello Scanzi... semmai il tono da burletta che una raffinata passione come il maso-feticismo certo non merita. E parlo con cognizione di causa, avendo realizzato per due anni un iconico bimestrale in tema come Kalcantibus, che si avvaleva di illustri collaboratori, Tom Porta in primis...
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