Gli Elio E Le Storie Tese hanno rappresentato una parte fondamentale della mia giovinezza musicale. Dalla prima volta che li vidi alla Festa dell'Unità (il loro album d'esordio non era ancora uscito) dopo aver avidamente scambiato nei mesi precedenti le cassettine dei loro live undeground (la copia della copia della copia della copia della copia del master!). Da quella serata memorabile - dove in formazione il funambolico Christian Meyer doveva ancora arrivare - di tempo e di concerti ne sono passati! Ricordo, per esempio, un live al Rolling Stone dove nella prima parte dello show parodiavano le canzoni del Sanremo di quell'anno, piuttosto che diverse sere al Teatro Ciak (nella sua sede storica di Via Sangallo) dove gli Elii fecero i supporter di loro stessi, un concerto al Carroponte di Sesto San Giovanni che iniziò con "Shine On You Crazy Diamond" dei Pink Floyd e ancora al Palatrussardi di Milano, con l'americana del palco dalla quale pendevano striscioni fatti con i reggiseni delle loro fan più bollenti, senza parlare del concerto d'addio al Forum di Assago. Li ho addirittura citati in un libro che curai anni fa, dedicato alla buonanima di Moana Pozzi, proprio nei sopracitati show al Ciak.
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Emergenza Rock, 1987 (?) |
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Emergenza Rock, 1987 (?) |
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Nei camerini del Teatro Ciak, 1988 con Elio, Rocco e un amico. Io sono quello con la t-shirt degli Indigesti! |
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Un autografo cumulativo con dedica, 1987
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Ho amato, in maniera diversa, ogni membro della band; sicuramente di Rocco Tanica (al secolo Sergio Conforti) ho sempre apprezzato la sua capacità di raccontare storie. E non mi riferisco alle "panzane", almeno non solo a quelle! Raffinato e fantasioso musicista, scrittore, autore e conduttore tv e molto altro, Tanica in questo libro mette per iscritto una versione singolare della propria vita, sia musicale che personale. 55 anni e altrettanti episodi da gustare, a partire dal primo, strepitoso, dedicato ad una sua fidanzatina annata 1985, tale Valentina. Un flusso libero del suo pensiero, le associazioni della memoria, le battute graffianti, i dialoghi con se stesso e con gli altri: svariati elementi che rendono il libro estremamente godibile.
"Lo sbiancamento dell'anima" è più di una biografia: si tratta di un brillante esercizio di improvvisazione musicale che si muove agile fra i ricordi, le pagine di giornale, i copioni televisivi, le fotografie, le canzoni. Provate a districarvi fra le note, sia quelle musicali ed anche quelle a piè di pagina, che rimandano spesso a link su YouTube... ma anche fra nozioni umanistiche e fondamentali considerazioni filosofiche. Tutto questo e molto altro in un corposo libro (di 517 pagine, targato Mondadori) dal quale non potrete più separarvi, neanche in bagno. Anzi... soprattuto in bagno, dove leggere in santa pace è piacere allo stato puro.
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