Accanto alla nuova musica, poi, c’è uno spettacolo che prenderà vita a Londra in un'Abba Arena di tremila posti allestita ad hoc per il 27 maggio 2022: Agnetha Fältskog, Björn Ulvaeus, Benny Andersson e Anni-Frid Lyngstad si materializzeranno sul palco sotto forma di ologrammi, accanto ad una band - questa in carne ed ossa - di 10 elementi: «Con l’aiuto di noi stessi da giovani, viaggeremo nel futuro. È qualcosa che non è mai stato fatto prima», ha detto la band nella nota stampa diramata. Le loro versioni digitali, prodigio di tecnologia firmato dalla Industrial Light & Magic di George Lucas (sì, quello di Star Wars), sono state create grazie a mesi di riprese in motion capture e, garantiscono, daranno vita al «concerto più strano e spettacolare che sia mai possibile immaginare». Di vederli tutti e quattro insieme 70enni in carne ed ossa sul palco... non se ne parla proprio. I fans si dovranno accontentare dei loro «Abbatar», in uno spettacolo che rinfocolerà la loro leggenda da 400 milioni di dischi venduti e 17 hit in classifica al primo posto. Un viaggio dalla lunga gestazione (il primo annuncio dello show digitale era stato dato nel 2016) che porta indietro nel tempo, agli anni '70 kitsch e pop che gli Abba incarnano forse più di ogni altra band.
Come anticipato poco sopra, ora ascoltiamo i due pezzi nuovi, titolo già in circolazione dal 2018 quando la formazione aveva annunciato di essere tornata in studio.
Due brani in perfetto stile Abba, nulla di trascendentale... ma in grado di riaccendere i riflettori sulla loro carriera da popstar miliardarie. Insomma, un ritorno virtuale alla perduta gioventù che ha caratterizzato anche un recente videoclip di Paul McCartney. Dove non arriva la natura ci pensano i computer di ultimissima generazione.
Tre su quattro sono originali... |
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