venerdì 18 ottobre 2019

Achille Lauro e Tenco: binomio urticante


Achille Lauro sbarca al Premio Tenco e cosa succede?!? Gli eredi del grande cantautore si dissociano con forza dall'edizione della manifestazione, attraverso un comunicato molto preciso: "La famiglia Tenco non ha mai pubblicamente espresso giudizi artistici su cantautori, cantanti o artisti in generale. Il coinvolgimento di Achille Lauro nelle polemiche pubbliche del Tenco 2019 è stato iniziato dal Club e da alcuni suoi membri nel probabile tentativo di deviare l'attenzione dalle questioni oggettive contestate dalla famiglia Tenco alle discussioni, più o meno opinabili, sull'arte e sul cantautorato". Prosegue il comunicato dei familiari: "Le contestazioni che hanno portato gli eredi Tenco a dissociarsi dal Tenco 2019 non sono frutto di loro opinioni personali ma la conseguenza delle esplicite dichiarazioni fatte dai membri e dall'entourage del Club nel corso della conferenza stampa svoltasi a Milano lo scorso settembre". Quanto ad Achille Lauro: "A mero titolo di opinione si era ritenuto che la sua prematura partecipazione al Premio Tenco potesse rappresentare un altro tentativo di innaturale e inammissibile accostamento o corteggiamento del Tenco al Festival, a discapito di tanti validissimi cantautori con una lunga carriera alle spalle e alcuni dei quali presenti in questa edizione della rassegna". 

Il tatuato, però, non sembra minimamente scomporsi, anzi, come dice il vecchio motto... l'importante è che se ne parli. Lui addirittura arriva a paragonarsi al grande artista genovese (anche se nato in provincia di Alessandria): "Sono un cantautore e come Tenco mi sento un incompreso". Questa folle dichiarazione dimostra come Lauro sia poco furbo, per non dire di peggio: sarebbe stato meglio non tirare in ballo il paragone con un mostro sacro del cantautorato di casa nostra, Lauro non è e non sarà mai Tenco! Il pubblico - a differenza di quello che scelleratamente afferma, non lo ignora, bensì lo applaude e la stampa al soldo delle case discografiche gli riconosce uno spessore davvero fuori luogo.

Sfacciato, egocentrico, con poche idee e confuse, prima si atteggia a selvaggio e dannato e poi partecipa al salotto domenicale dalla Venier recitando la parte del bravo ragazzo, invitando i giovani come lui a non drogarsi. Il suo è una finta ribellione populista e di facciata, scritta di pugno nei suoi comunicati stampa... dove scivola spesso e volentieri sulla grammatica, mascherando dietro ad un (peraltro nobilissimo, quando sincero) dadaismo il nulla cosmico che rappresenta. Ricordate il concetto del "buon selvaggio" coniato dal grande filosofo Jean-Jacques Rousseau, secondo il quale l’uomo nasce buono e pacifico e, solo in seguito, corrotto da società e civilizzazione, scopre la cattiveria? Ecco... a me Achille Lauro fa pensare ad un utilizzo strumentale di quella teoria, molto in voga fra la fine del '700 e l'inizio del secolo successivo. 

Achille Lauro è più mainstream di quanto si potrebbe pensare e la sua presunta "lotta" da ribelle anticonformista - che commercialmente su un certo pubblico becero ed implume funziona molto bene - non è contro il "sistema"... ma contro la linea melodica dei brani che interpreta! Non sorprende che il Club Tenco lo abbia invitato e che - soprattutto - Morgan lo sponsorizzi a piè sospinto. Altro che controcultura... non diciamo idiozie: Achille Lauro è il trionfo del convenzionale e il mio 'ma va a cagher' di oggi è tutto per lui!

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