Come è solito dire il mio buon amico Paolo Terzoni... "discone!!!". Sto parlando di "Cendre" (etichetta Touch, distribuzione Family Affair), prima collaborazione in studio fra Christian Fennesz e Ryuichi Sakamoto che, dopo il successo del live registrato all'Auditorium Santa Cecilia a Roma, tornano insieme per questo splendido disco. Lavoro di grande suggestione che combina in maniera mirabile la manipolazione elettronica dei suoni cara a Fennesz e l'arte pianistica di Sakamoto, della quale il musicista giapponese è veramente un talento straordinario. Difficilmente etichettabile... non si tratta né di avanguardia e né tantomeno di classica, è realmente qualcosa d'altro. Forse il necessario momento di stacco sonoro dalle inquietudine e dalla spazzatura che la nostra vita ci propina quotidianamente e che, talvolta, fuoriesce dai nostri impianto hi-fi. Ascoltando le undici tracce che lo compongono mi vengono alla mente nomi come Harold Budd, Varèse, Mahler e i due dischi nati dalla collaborazione fra David Sylvian e l'ex Can Holger Czukay. I personaggi in questione non vi devono spaventare, questo disco riesce a risultare piacevole anche a chi non ha mai avuto voglia di addentrarsi nei meandri, spesso toruosissimi, della musica di sperimentazione. Il "gioco" di "Cendre" consiste proprio nel tentativo, ampiamente riuscito, di rendere fruibile sonorità fino ad oggi appannaggio di circuiti elitari ed un po’ snob. Dovete solo mettervi comodi, chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare dai bucolici e romantici paesaggi che si materializzeranno nei vostri pensieri.
Se conoscete il giapponese guardate questo contributo YouTube nel quale Ryuichi Sakamoto parla del disco.
Concludendo... per palati raffinati ma anche per chi volesse provare qualcosa di diverso dal frastuono, spesso fine a se stesso, di certo rock...
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