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giovedì 3 aprile 2025

Immagina un mondo senza "Imagine" di John Lennon: se ti chiami Giorgia ce la puoi fare



Quando si cerca di evangelizzare le folle con un mantra fatto di "Dio, Patria e Famiglia", è chiaro che una canzone che sogna un mondo senza confini suoni come una minaccia. Giorgia Meloni stronca "Imagine" di John Lennon, Serena Dandini la commenta con ironia e noi - il "popolino" (meno "bue" di quanto ci si possa immaginare) - ci godiamo lo spettacolo.


Era il lontano 2020 quando Giorgia Meloni, allora leader dell'opposizione, decideva di far sapere al mondo che Imagine di John Lennon non la emozionava affatto. E non per questioni musicali, no. Il problema era semmai il testo: troppo globalista, troppo utopistico, troppo... senza confini! Insomma, roba da radical chic con la chitarra, gli zoccoli di legno e il berretto di lana in estate. "È l'inno dell'omologazione mondialista!", tuonava la futura premier. Mentre probabilmente un fan dei Beatles, in qualche parte del mondo, in quel preciso momento soffocava dignitosamente un singhiozzo.  

Serena Dandini: "Ma davvero vi sorprende?"

A ripescare questa perla ci ha pensato Serena Dandini che, con il suo consueto sarcasmo, ha commentato: "Non mi meraviglia che non le piaccia questa canzone". Eh già, perché davvero qualcuno si aspettava che una figura politica che fa del nazionalismo il proprio cavallo di battaglia potesse apprezzare un testo che immagina un mondo senza barriere, senza religione, senza divisioni? Ma che, scherziamo? D'altronde si sa che il triplete Dio, Patria e Famiglia batte sempre Pace, Amore e Fratellanza...

Il pezzo in questione

Pubblicato l'11 ottobre 1971 come estratto dall'album omonimo, si tratta del brano più celebre e rappresentativo dell'artista fra quelli realizzati durante la sua carriera da solista, dopo la fantastica epopea Beatles. Co-prodotto con la moglie Yōko Ono insieme al produttore discografico Phil Spector, Imagine venne inciso nello studio casalingo di Lennon a Tittenhurst Park. Nonostante originariamente fosse accreditato ufficialmente al solo Lennon, poco tempo prima del suo assassinio il cantante riconobbe il contributo basilare della Ono come ispiratrice del concetto dietro a Imagine. Ammettendo che all'epoca non si era sentito ancora così maturo da inserire anche il suo nome fra gli autori. Si stima che il 45 giri (nelle due edizioni del 1971 e 1975 con al lato B rispettivamente It's So Hard e Working Class Hero), abbia venduto oltre 1,6 milioni di copie nel solo Regno Unito. Nel 1985, una zona del Central Park di New York è stata dedicata a Lennon con il nome Strawberry Fields Memorial, dove si può ammirare un mosaico permanente con la scritta "Imagine".


Lennon si rivolta nella tomba

John Lennon, dal suo mondo senza confini (o almeno speriamo per lui...), probabilmente sta osservando la situazione con un mix di disappunto ed ironico divertimento. Del resto, Imagine non è mai stato un brano neutro: o lo si ama o lo si odia. E se la premier lo boccia, forse significa che il buon John aveva ragione. Ma c'è da dire che, se ci guardiamo intorno, forse il problema non è la canzone in se stessa, ma semmai la realtà che la circonda. E chissà, magari un giorno ci sarà un leader che invece di abbattere le utopie, proverà a renderle realtà. E, come si dice in stile social... condividi questo articolo se anche tu canti Imagine sotto la doccia! invece, se sei tra quelli che "no confini, no party"... tranquillo/a, c'è sempre My Way di Frank Sinatra.

mercoledì 22 marzo 2023

Rocco vs Bob: io sto con Rocco!


Sto seguendo con grande divertimento la querelle inescata da un post di Rocco Tanica (degli Elio E Le Storie Tese) , in merito al divieto - imposto da Bob Dylan - dell'utilizzo degli smartphone durante i suoi prossimi concerti italiani, definiti come un aggeggio di Satana! Il menestrello di Duluth si pone, quindi, in netta contrapposizione con la cosiddetta "generazione Z": niente foto o video. Una scelta che può sembrare sensata e ragionevole… certo, se sei Beethoven. Ma Mister Zimmermann dovrebbe parlare alle nuove generazioni (che usano i telefoni come vera e propria estensione del loro braccio) e non essere il prete in Chiesa che ti intima di abbassare la suoneria. Quei giovani che rappresentarono la sua fortuna ai tempi, "scaldati" dalla spinta rivoluzionaria delle tue canzoni. Gli stessi ai quali dovrebbe parlare oggi - Dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno - ma che non sono in grado di permettersi il biglietto di un suo concerto.

Non è mai stato "Mister Simpatia"...

Già ai tempi dell'assegnazione del premio Nobel, Bob si fece desiderare. Per fortuna, in quella occasione ci fu Patti Smith a cantare la sua A hard rain's a-gonna fall. Vogliamo poi parlare del suo libro in edizione limitata sulla filosofia della canzone, venduto a 600 dollari a copia, solo perché autografato?!? Salvo poi scoprire che la firma non era di suo pungo ma stampata! Un artista grandissimo, di straordinario valore musicale e sociale ma antipatico, sul palco e fuori.

Il vergognoso gabello dei 5 euro

La scelta di vietare i telefonini è assolutamente priva di qualsiasi significato tecnico. Se il problema sono i contenuti digitali che finiranno liberamente in rete... credo che Dylan possa permettersi di perdere pure qualche centesimo, visto la montagna di soldi guadagnati in carriera. In compenso... per tenere in custodia i telefoni ai suoi concerti ogni spettatore dovrà pagare 5 euro per il servizio. Non era lui che cantava All the money you make will never buy back your soul?!?

La condivisione di un'esperienza

Io trovo che portarsi a casa un ricordo di un'esperienza come quella di un concerto di un'icona come lui, debba contemplare anche il diritto di realizzare un personale ricordo materiale, da postare magari su Facebook o in una story di Instagram. Le belle esperienze non vanno solo ostentate ma si possono condividere con piacere per accrescerne il senso, per renderle comuni, per poterne parlare ed essere capiti. È come andare a visitare una città e non scattare delle foto; io non lo faccio mai! Perchè mai Dylan deve imporre al pubblico pagante come vivere intimamente il momento di un suo concerto? Considerando anche il fatto che - battuta di Tanica a parte - la versione live odierna del Nostro può generare fastidiosissimi effetti collaterali...


martedì 7 febbraio 2023

Professionismo Rai


Domenica scorsa durante il programma Domenica In la "zia" Mara Venier si stupisce non poco quando le dicono che Anna Oxa è stata sposata con Gianni Belleno dei New Trolls, presente in studio insieme a Nico Di Palo. "Tu sei stato fidanzato con la Oxa, vero?" dice Mara e Belleno simpaticamente le risponde "Ho due figli...", mentre la Venier continua ad esibire una faccia da punto interrogativo: "Ah, ma allora sei stato più che fidanzato..." insiste lei.

Il siparietto comico prosegue con un botta-e-risposta da antologia:

Belleno: "D'altronde due figli non sono mica venuti dai funghi...". Venier: "Ma va? Due figli?!? Ma come ha fatto la Oxa ad innamorarsi di te?"

Belleno: "In realtà sono tre, c'è Mamo che è il più grande...", indicando il palco dove gli Of New Trolls si sono appena esibiti

Venier: "Che è qui?!?"

Belleno: "E' quello che suona con noi..."

Venier: "Ma daiii..."

A quel punto la Venier, in totale stato confusionale, mette la parola fine alla questione affermando: "D'altronde io ci ho già dei problemi miei, non è che me vado ad impiccià dei figli degli altri...". Una battuta degna di un film di Bombolo e Enzo Cannavale!

COMPLIMENTI ALLA ZIA E AGLI AUTORI DI DOMENICA IN!!!

mercoledì 12 gennaio 2022

Elettra al Tussauds di Amsterdam, segno dei tempi

La showgirl Elettra Lamborghini (definirla "cantante" mi sembra un filo esagerato...) verrà rappresentata con una statua di cera presso il museo Madame Tussauds di Amsterdam. “Abbiamo rilevato una crescita nel numero dei turisti italiani sia nella capitale che presso il nostro museo e proprio per questo abbiamo deciso di rappresentare un personaggio italiano” ha dichiarato Quinten Luykx, direttore generale di Madame Tussauds Amsterdam. Il global brand team del museo, attraverso analisi social, ricerche Google e domande a campione ai propri visitatori, ha identificato in lei un personaggio molto popolare tra il pubblico italiano ed olandese oltre che la figura maggiormente richiesta per la rappresentazione di una propria statua di cera. La sua popolarità è cresciuta nel paese olandese anche grazie al recente matrimonio con il famoso DJ Afro Jack, originario dei Paesi Bassi. Argomentazioni che la dicono lunga sul livello del brand team della struttura ed anche su quello dell'italiano medio che si reca all'estero...

Elettrona nostra sarà quindi la prima celebrità (o pseudo tale) a comparire nell'iconico museo. Nel mese di settembre 2021 Elettra si è dunque recata al Madame Tussauds di Amsterdam dove ha posato per oltre tre ore per gli scultori, i quali hanno preso le sue misure, scattato centinaia di foto e rilevato tutti i dettagli utili alla realizzazione della statua: dalla sfumatura degli occhi al tono della sua pelle, dal colore dei suoi capelli fino alla conformazione dei suoi denti e, presumo io, dell'ingombrante sedere! E’ stata infine realizzata una scansione 3D che riproduce fedelmente tutte le caratteristiche di Elettra e che rappresenta un’ulteriore strumento per una statua di cera dalle proporzioni perfette.


La scultura verrà presentata in Italia dalla stessa Elettra a maggio 2022 e verrà poi collocata verso l’estate nel museo, nella “Music Area” in mezzo agli altri grandi come Beyoncé, Ariana Grande e Justin Bieber. In due parole... la compagnia che si merita!

Il Madame Tussauds di Amsterdam ha aperto nel 1970 in Kalverstraat e si è spostato nel 1991 in Piazza Dam, dove attualmente è collocato. Negli ultimi anni il Madame Tussauds si è trasformato da museo statico ad attrazione interattiva. Tutte le statue vengono realizzate presso i Tussauds Studios a Londra. Dopo una o più sessioni di posa nelle quali vengono rilevate più di 200 misure diverse, viene dapprima realizzata una statua in argilla e subito dopo uno stampo in cui viene versata la cera. La statua, alla quale vengono poi applicati dei veri capelli, viene poi dipinta interamente a mano con colori ad olio realizzando delle sfumature e ricreando il tono della pelle originale; l’obiettivo è raggiungere un elevato grado di realismo, vero e proprio marchio di fabbrica del Madame Tussauds che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Ogni creazione di cera - alla quale lavorano circa una ventina di persone - richiede dai sei ai nove mesi e ha un costo che si aggira intorno ai 250,000 euro! 

Le mie frequentazioni di cera sono molto differenti...


venerdì 12 novembre 2021

Tempo da perdere... ne abbiamo?

Vi ricordate quando anni fa in tv nella sua (noiosa) trasmissione Rockpolitik il "Santone" Adriano Celentano spiegava a noi spettatori la differenza fra i concetti di "rock" e "lento?

Il doppiopetto è lento
i bluejeans sono rock

Il cannone è lento
i fiori sono rock

Chi si sospende è lento
però se è una finta è rock. E il sospetto è questo

Il 26 è lento
il 27 è rock

Cassano è rock, Zeman è rock
Moggi è lento...

Nel video che segue, esempio perfetto di quanto tempo libero la gente dispone, spesso utilizzandolo in cose davvero inutili... ogni volta che i Beatles pronunciano la parola "help" (nell'esecuzione live del brano omonimo), i giri rallentano! Vi chiedete il senso di questa cosa?!? Come canta Vasco Rossi... "Sai che cosa penso / Che se non ha un senso / Domani arriverà..."

Mah...

lunedì 9 agosto 2021

Pubblicità regresso


Qualche giorno fa, precisamente il 6 luglio 1928, a Pittsburgh nasceva Andrew Warhol Jr., pittore, grafico, illustratore, scultore, sceneggiatore, produttore, regista, direttore della fotografia ed anche attore, una figura assolutamente di primissimo piano del movimento della Pop Art e uno dei più influenti artisti del XX secolo. Quasi inutile ricordare il suo ruolo nella nascita dei Velvet Underground di Lou Reed...

Quando in metropolitana ho visto questa vergognosa pubblicità di Amaka - sito di viaggi online -  non ho potuto fare a meno di pensare a quanto la creatività media delle agenzie di comunicazione italiane abbia raggiunto livelli bassi e triviali. Ridurre un'icona artistica universalmente nota (nonchè copertina dell'esordio discografico dei Velvet) ad un gancio per una volgarità da osteria di periferia... mi ha davvero intristito.

mercoledì 7 aprile 2021

Cosa non si fa per la "grana"...


Ricevo questo comunicato stampa e condivido prontamente, non senza una punta di acidità (nonostante il Dom Pérignon sia un eccellente prodotto...). In rosso mi sono permesso di indicare qualche mia personalissima considerazione.

THE QUEENDOM, L'UNIVERSO CONDIVISO DI DOM PÉRIGNON E LADY GAGA 

Dom Pérignon e Lady Gaga svelano il loro Queendom, espressione radicale del potere elettrizzante della libertà creativa (a patto di potersi permettere di spendere 300/400 euro per una bottiglia del suddetto nettare; non oso pensare il prezzo di questa limited edition di soli 110 esemplari...), impulso che apre nuovi orizzonti per il mondo. Il Queendom è anche una celebrazione favolosa, esuberante ed esaltante, una convergenza gioiosa che premia l’ispirazione a creare, reinventare noi stessi e scrivere la nostra storia. Certo che la professione dell'ufficio stampa, spesso, è davvero la celebrazione del nulla... e lo dico con cognizione di causa! L’intensità di questa collaborazione si basa sull’assemblaggio degli elementi portati da ogni personalità creativa (quante menate per qualche foto...). La regia del fotografo e director Nick Knight, la coreografia di Richard Jackson, i costumi di Nicola Formichetti, le acconciature di Frederic Aspiras, il trucco di Sarah Tanno e le unghie di Miho Okawara (perchè non citare pure chi ha passato il Mocio Vileda nel camerino di Lady Germanotta?!?)... tutto si combina per creare una vibrante interpretazione del potere dell’ispirazione e del potere del lusso. Tutto, nel Queendom, è espressione di una creatività sfrenata, visibile nella campagna pubblicitaria da oggi disponibile.



Oggi più che mai il mondo ha bisogno del potere della libertà creativa. Una forza che apra nuovi orizzonti, che ci spinga avanti. Una forza per condividere e da condividere. Una forza potente come l’amore. Una forza che unisce Lady Gaga e Dom Pérignon.


Gli scatti sono belli, intendiamoci... ma le priorità attuali sono davvero altre. Un bello schiaffone alla miseria generale che il covid sta lasciando dietro di se! Ad onor del vero, c'è comunque da segnalare che Lady Gaga ha raccolto oltre 120 milioni di dollari a favore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’assistenza sanitaria nella lotta al Covid con il suo concerto benefico One World, acquisendo  nuove benemerenze. Si è salvata - come si dice in gergo calcistico - in corner... 

martedì 26 gennaio 2021

Che sia questo il motivo?!?

 


Ci lamentiamo spesso della pochezza di gran parte della musica italiana. Che molti fra gli artisti nostrani siano assidui frequentatori dei negozi Tiger?!?

mercoledì 20 gennaio 2021

Carta straccia


Certa stampa è buona giusto per seguirci al bagno... e non certo per leggere! Mi spiace soprattutto per Assante, non certo per Morgan...

lunedì 19 ottobre 2020

Ma voi lo vorreste un sindaco così?!?


Non bastava il Covid, ci voleva giusto Morgan Castoldi come potenziale sindaco di Milano! Il suo amico negazionista Vittorio Sgarbi lo candida nella lista Rinascimento. Naturalmente il cantante accetta la proposta: un modo furbo per far parlare di sé, dopo la lite con Bugo sul palco di Sanremo. Per l'occasione viene coniato anche un motto, chissà se partorito dalla fertile fantasia dell'illustre critico d'arte o da qualche grande copywriter assoldato per l'occasione: Vota Morgan, ribellirai e ribelliremo. 

Degna del suo quoziente d'intelligenza la dichiarazione dell'ex Bluvertigo: “Accetto la candidatura a sindaco di Milano. Bugo potrebbe fare l’assessore alle infiltrazioni o alle buche”. Bei tempi quelli, quando non si faceva altro che parlare del Bugo-gate: l'ultimo momento di spensieratezza per un Paese che da otto mesi conta ogni giorno i morti della pandemia e che riunirsce periodicamente davanti al teleschermo per ascoltare i Dpcm di Conte.

Dopo le recenti dichiarazioni del Castoldi ("A Zingaretti preferisco Salvini, ha dei tratti positivi"), interpellato sull'argomento, l'attuale leader dell'opposizione restituisce il favore: "Musicalmente mi piace molto, non entro nel merito di altre vicende. Fare il sindaco di Milano è complicato, è unica al mondo e purtroppo l'amministrazione anche per il virus si è seduta, si è fermata, si è stancata. Milano devi amarla e devi conoscerla. Per carità, una chiacchierata la faccio volentieri, probabilmente avremo altre scelte e coinvolgeremo altre professionalità, ma potrebbe essere d'aiuto". Ridere fa bene alla salute, se poi, in questi tempi di magra, la comicità è pure gratis... ancora meglio! 

Sgarbi, Morgan, Salvini... un bel gruppetto di personaggi che si meritano a vicenda. Di più non posso dire perchè potrei essere querelato all'istante, posso solo parafrasare Claudio Lolli e la sua "Vecchia piccola borghesia" quando dice "Non so dire se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia"...

Per questa vergognosa cover meriterebbe il carcere duro... anche quell'imbecille che al minuto 2:21 gli urla "Grande"...

Bau bau "Baui"!



Con l'uscita di "Stardust" del noto documentarista inglese Gabriel Range, il biopic su David Bowie (per il quale il figlio del Duca Bianco, Duncan Jones,  non ha concesso l'utilizzo dei brani  del padre per la colonna sonora), nei tg Rai e Mediaset è tutto un florilegio di "David BAUI". Non si pretende certo la conoscenza maniacale della vita della grande rockstar... ma almeno la corretta pronuncia del suo cognome non guasterebbe. Giornalisti cani!!!

Sul film... poco o niente a che vedere con i recenti "Bohemian Rhapsody" e "Rocketman": scordatevi la classica pellicola che descrive la carriera, immersa in una compilation di greatest hits. "Stardust" si concentra sul 1971, l'anno nel quale Bowie andò in tour negli USA con la speranza di dare una scossa alla sua carriera. Per quanto ancora distante dalla sua mutazione, il timido ed eccentrico ragazzo (peraltro interpretato con personalità da Johnny Flynn, anch’egli musicista e cantante) ha già lo sguardo rivolto a un immaginifico "altrove", figlio di una visione di mondo totalmente differente, si potrebbe dire quasi ultraterrena, sospesa in un universo che solo lui ha saputo incarnare

lunedì 12 ottobre 2020

lunedì 27 luglio 2020

Trumpemian Rhapsody


Questa sì che è una cover: come Presidente degli USA farà pure dei gran danni... ma tiene il palco da Dio!

lunedì 25 maggio 2020

Al Bano riscrive la storia



Ornella Vanoni, 85 suonati, annuncia di aver firmato un nuovo contratto con BMG e di essere pronta ad entrare in studio per un nuovo disco, dopo 7 anni dal precedente. Ma allora... Al Bano ha mentito spudoratamente perchè qualche giorno fa in tv aveva dichiarato: "L'uomo ha distrutto i dinosauri, figuriamoci se non distrugge questo piccolo verme, microbo, che si chiama coronavirus. L'uomo ha sempre vinto contro le pestilenze, contro i virus, contro la Spagnola, contro le guerre, contro i dittatori. Ce la faremo, sicuramente ce la faremo. Bisogna solo stare attenti a quello che sta creando questo virus. Sta creando l'economic virus e i politici devono prevenire questo enorme malessere". Tutte balle caro signor Carrisi: la tua collega Ornella canta ancora! 


P.S. - A proposito... qualcuno dica al tenoretto di Cellino San Marco che i dinosauri sono vissuti durante il Mesozoico da 250 a 65 milioni di anni fa. I primi ominidi invece, più o meno, a partire da 6 milioni di anni fa. Pertanto noi siamo comparsi sul pianeta terra in tempi recenti, dopo che i dinosauri si erano già belli che estinti per colpa di un meteorite... chiamato "Felicità"!

venerdì 10 aprile 2020

Finchè la barca va...


Una frase che in questi giorni sentiamo dire spesso: "Siamo tutti sulla stessa barca". Rimbalza da un tiggì all'altro e caratterizza le conversazioni - a distanza - fra le persone. E contiene un'enorme falsità. Siamo coinvolti nella stessa tempesta... ma non sulla medesima barca! La tua barca può affondare, la mia no... o viceversa. Per qualcuno la quarantena, nonostante il disagio di non poter uscire, può rappresentare paradossalmente un momento di riconciliazione familiare, il tele-lavoro assicura il prosieguo della propria attività. Per altri invece è crisi totale, l'orlo del baratro definitivo. Può essere un momento di riposo ma anche un tempo angosciante, a scorrimento lento, con pensieri del tipo “Adesso con che soldi pago le bollette o faccio la spesa?!?”. 

L'altro giorno al supermercato ho sentito un tizio lamentarsi perchè sugli scaffali non trovata l'uovo di Pasqua della Lindt. Nello stesso negozio qualche settimana fa, prima del lockdown, quando alcuni di noi erano felici e non se ne rendevano conto... ho visto coi miei occhi fermare un poveraccio, piuttosto anziano e male in arnese, che aveva rubato una bistecca. Fortunatamente il commesso che si era accorto del furto, l'ha accompagnato alla cassa, pagando al suo posto la "fettina". 

In questi giorni alcuni fanno smart working dal loro attico vetrato con vista sullo skyline milanese, sorseggiando te verde... altri rovistano nella spazzatura per sopravvivere. La diseguaglianza totale è una storia vecchia come il mondo, non è certo colpa della diffusione del Covid-19... ma sicuramente la pandemia non fa che lievitare una già concreta criticità. Quindi... non permettetevi più di affermare che siamo sulla stessa barca. Stiamo attraversando il medesimo dramma ma ognuno con percezioni, esperienze e necessità completamente differenti. Usciremo, ognuno in modo diverso da questa tempesta. Chi sul suo lussuoso 15 metri, chi su un canotto mezzo sgonfio e chi, purtroppo... in fondo al mare.

Mi sembra di sentire mio fratello 
Che aveva un grattacielo nel Perù 
Voleva arrivare fino in cielo 
e il grattacielo adesso non l'ha più...

martedì 31 marzo 2020

Giornalettismo


Sono d'accordo che di questi tempi i dettagli debbano passare in secondo piano perchè ci sono emergenze più importanti da fronteggiare... ma se sei un professionista le cose, comunque, le devi fare bene. Un concetto che sembra sfuggire al maldestro giornalettista che ha scritto questo articolo sul settimanale Di Tutto (segnalatomi dall'amica e collega Alba Cosentino), dove fino a qualche settimana fa scrivevo e che, anni fa, mi vide pure Vice Direttore Editoriale nel colophon. Glisso sul contenuto dell'articoletto - copiato dal comunicato stampa diramato dall'entourage di Ligabue (ormai pratica "pandemica" - per usare un termine in voga - in questo mestiere) ma sul titolo, davvero geniale, non posso tacere: I PRIMI 60 ANNI DI UN ROCKER INNAMORATO... DEL ROCK. E di grazie, di cosa dovrebbe essere innamorato un rocker? Dei cori bulgari?!? Dell'ambient dei fratelli Eno? Dei valzer viennesi? Della nuova onda della trap?!? Della dodecafonia di Arnold Schönberg?

A Milano c'è un detto che suona "Ofelè fa el to mesté", in questo caso assolutamente appropriato.

lunedì 30 marzo 2020

Requiem


Sono consapevole che Sonar è un blog di musica... ma non ce la faccio a stare zitto, è più forte di me.

Quando pensi di aver visto davvero tutto... e il peggio deve ancora venire. E' successo ieri sera su Canale 5 (e dove sennò), con l'Eterno Riposo per i morti di Coronavirus, recitato in diretta da Barbara D'Urso e Matteo Salvini. Lei a mani giunte, lui indica il cielo, Gianluigi Nuzzi con lo sguardo scruta "lassù". La D'Urso è riuscita pure a sbagliare un dettaglio in una preghiera fra le più corte che si conoscono, "Capitan Rutto" naturalmente non ha perso l'occasione di spargere inutile populismo, ricordando gli italiani che lui tanto ama. Guarda cosa arrivo a dire: era più elegante al Papete! 


Capisco che qualcuno faccia fatica a crederci... ma esiste la prova video visionabile qui.

CHE ORRORE. I morti non ci aiutano da lassù, i morti sono tali e basta. sono I VIVI CHE DEVONO PRENDERE COSCIENZA TOTALE DI QUELLO CHE ACCADE!!! Un insulto per credenti e non. Per rispetto si chieda scusa ai morti, magari in diretta la prossima puntata (così bissiamo l'audience). Che il trash sia con tutti voi, amen.

martedì 24 marzo 2020

Pavone ritwitta Pacciani


Dopo Mina canta Battisti... un'altro avvenimento dello spettacolo di casa nostra si staglia per (riporto paro paro la mia motivazione ufficiale) "l'altissima vetta raggiunta dalla cantante piemontese, nonostante la bassa statura in centimetri che, noncurante delle verifiche necessarie e dando prova di totale ignoranza sugli accadimenti di cronaca nera del nostro Paese, contribuiva ad alimentare fattivamente la già abbondante spazzatura presente in rete". La foto di un anziano ai travagliati tempi del Coronavirus è stata presa sul serio da Rita Pavone, non capendo che si trattava di uno dei tanti meme che infestano il web in questo periodo. Tutti sanno che Rita è molto (troppo) attiva sui social, possedendo una fumantina propensione all'indignazione; tutti si ricorderanno quando se la prese addirittura coi Pearl Jam, colpevoli - secondo lei - di appoggiare la politica dei "porti aperti", destando la curiosità del loro leader Eddie Vedder.

In questo periodo di quarantena forzata molti utenti stanno condividendo tutto quello che gli arriva sotto mano, senza neanche verificare le fonti: Rita in questo non è solo sovranista ma... "Sovrana" assoluta! Di recente ha condiviso sul suo account ufficiale una foto con la fotografia di una persona anziana che presenta questa didascalia: "Questo è nonno Amedeo, è in pensione da 23 anni dopo aver lavorato tutta la vita; è a casa da solo con la febbre alta, nessuno può avvicinarsi e gli hanno negato il tampone. Ritwitta se hai un cuore". E la Pavone, icona ormai riconosciuta della Destra italiota, avendo un cuore grosso come una casa, ha accettato di buon grado l'invito! Peccato solo per un piccolo particolare: la foto dell'anziano in difficoltà ritrae Pietro Pacciani, condannato in primo grado per gli omicidi del Mostro di Firenze! 

Who the fuck is the Monster of Florence?!?


lunedì 23 marzo 2020

Ci siamo definitivamente giocati la Ciccone


"La cosa fantastica del Coronavirus è che ci rende tutti uguali": questa assoluta perla di saggezza è firmata Madonna, da un tweet postato sul suo account, per raccontare il suo punto di vista sull'emergenza epidemiologica mondiale. La Ciccone sul Covid-19 si esprime più o meno come la livella di Totò: "Non importa quanto sei ricco, quanto sei famoso, quanto sei divertente, quanto sei intelligente, dove vivi, quanti anni hai, quali storie meravigliose puoi raccontare. Il Coronavirus ci rende tutti uguali ed è al tempo stesso terribile e fantastico". E fin qui poco male, anche se il concetto non è nulla di originale. Ma il bello deve ancora arrivare: in quale contesto Madonna proferisce tali perle di saggezza?!? Nuda, in una vasca da bagno con petali di rosa con lei sembra Paola Barale in versione ultra-lifting. Che tristezza questo mondo, che ha bisogno di simili profeti...
Come direbbe il Principe De Curtis: Popstar? Ma mi faccia il piacere...


domenica 22 marzo 2020

Dai balconi d'Italia non solo musica... ma opere di bene!


Invece di cantare l'inno di Mameli (che, dal punto di vista musicale ma anche testuale - tra l'altro - è uno dei più brutti del mondo) perchè la gente dal balcone non comincia ad urlare "VAI A CASAAAAA" alla gente che vede a spasso?!? Sotto casa mia uno litigava con il fidanzato per questioni di post su Facebook: POST SU FACEBOOK, CAPITE?!? Con oltre 4000 persone morte c'è gente che litiga per le minchiate scritte su Facebook!!! Naturalmente non sono rimasto zitto e, "con grande educazione e stile molto british" l'ho invitato a recarsi a piè veloce presso la sua dimora...