venerdì 26 aprile 2019

Per Battisti io ero Sara



Sono nata il 9 settembre, biondissima e incazzatissima…”: così comincia la storia di Liviana Borsarini, meglio nota come Sara, così come ha voluto chiamarla Lucio Battisti. Sì... perchè Sara negli anni '70  rappresentava quel talento che Lucio aveva intravisto udendo la sua voce pura e cristallina, tanto da farne la propria pupilla e scrivere per lei canzoni, musica e testi, rimaste nella memoria dei fan di Lucio e non solo. Per un lungo periodo si pensava addirittura che Sara non esistesse, che fosse soltanto il frutto della fervida fantasia battistiana sotto forma di invenzione di studio. Invece cinquant'anni dopo eccola apparire come un'Araba Fenice, dimostrando che lei negli anni 60 era davvero esistita e che tutto quello che le si attribuiva era pura verità. Solo che Sara, caratterizzata da un'anima non disponibile ai compromessi, l'andazzo nel rutilante campo discografico andava stretto. Ripresa la sua valigia di cartone fa ritorno a Bologna con il primo treno dalla Stazione Centrale, reinventandosi cantante con Brian Auger, gli Area, Tony Esposito senza dimenticare anni di successi da balera con i Cinque Lire, la prima band di Gaetano Curreri e il lungo periodo con i Tombstones. Sara ha voluto condensare i ricordi di tutta una carriera nella propria biografia, in uscita in questi giorni, "Io ho detto no" (Edizioni Freccia D’Oro). Nella sua biografia racconta gioie e tormenti d'artista, del coraggio di una donna e di quello che ha significato dire "no" al sistema musicale.

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