Reduce dal concerto di Zucchero di ieri sera a San Siro, appunto qui qualche considerazione in merito.
Prima di tutto la tanto decantata trasformazione dello stadio in teatro a cielo aperto; in realtà, a parte un palco molto ampio e piuttosto scenografico, con due passerelle ai lati, lungo come il campo di gioco e le sedie ben ordinate sul prato... era il solito stadio a noi milanesi tanto caro, nulla di più! Con una riuscita strategia di comunicazione si è fatto credere che, per una notte, il Meazza si sarebbe trasformato in qualcosa di veramente diverso... ma così non è stato.
Non mi è sembrato neanche di vedere occupati tutti i 33mila posti approntati per l'occasione, vedremo cosa riporteranno i media ufficiali. Le special guests annunciate durante la conferenza stampa di alcune settimane fa si sono, alla fine, concretizzate in Giaunluca Grignani (peraltro giustamente gasatissimo nel suonare davanti al pubblico più numeroso della sua vita) e in Gerry Scotti al tamburello e voce nel penultimo bis... no comment.
L'autonominatosi "Re del blues", forse per burlarsi di noi pubblico, ha poi tenuto ben nascosta la cosiddetta "musica del diavolo" per sciorinare - al suo posto - la solita sfilza di singoli pop di indubbio successo commerciale; forse l'unico momento veramente bluesy della serata è stata la riproposta di "Miss Mary", brano scritto a 4 mani con Elvis Costello.
Applausi a scena aperta per "Miserere" durante le quale, negli schermi laterali a forma ovale (che ricordavano molto quelli usati dai Genesis nell'ultimo tour), è più volte apparsa l'effigie di Luciano Pavarotti.
In conclusione che dire? A parte la tristezza di vedere David Sancious (qui con Sting) suonare quegli assoli di 10-15 secondi nei brani di Fornaciari...io il caffè continuo a preferirlo amaro!
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