Le prime parole pronunciate sul palco da un divertito Joe Jackson sono state: "Se siete venuti per il 'Saturday Night Live'... ooops, scusate... per 'Saturday Night Fever', vi comunico che avete sbagliato serata, siete pregati di alzarvi ed uscire!". Artista molto schivo che, però, negli anni ha imparato a dialogare col pubblico, Jackson ieri sera ha deliziato il pubblico milanese, accorso per un esaltante sold-out al Teatro Nazionale di Piazza Piemonte, che solitamente ospita il musical tratto dal famoso film che rese celebre John Travolta sul finire degli anni '70. Una band eccellente, forse la migliore che Jackson abbia mai allestito in tanti anni di concerti, impreziosita dalla virtuosa Regina Carter al violino, la "vecchia conoscenza" Sue Hadjopolous alle percussioni, l'androgina Alison Cornel (già vista nel tour di "Night and Day 2", voce e polistrumentista, compreso il "fuckin' banjo"), Jesse Murphy (basso, voce e tuba), Adam Rogers (chitarra) e l'energico Nate Smith (batteria).
Uno show dichiaratamente giocato sulla destrutturazione e lo stravolgimento del genio compositivo di Duke Ellington, maestro celebrato nell'ultimo cd "The Duke", diffuso in originale attraverso gli speaker di sala in attesa dell’inizio dello show. Spazio equamente condiviso col suo repertorio personale, anch'esso, in alcuni casi, gustosamente riarrangiato.
Qualche purista - alla fine - avrà naturalmente storto il naso... tutti gli altri hanno applaudito fino a spellarsi i palmi delle mani!
Nessun commento:
Posta un commento