A tre anni da “Valleys of Neptune”, ultimo disco di inediti di Jimi Hendrix, esce oggi l'ennesimo nuovo disco postumo del fondamentale chitarrista rock. “People, Hell and Angels”, questo il titolo dell’album, raccoglie dodici brani inediti registrati da Hendrix fra il 1968 e il 1969, caratterizzati da un suono sperimentale, caratterizzato da fiati, tastiere e percussioni.
Insieme a Frank Zappa, Jimi è il cadavere eccellente del rock sul quale, in questi anni, maggiormente si è speculato, proponendo sull'ormai agonizzante mercato discografico qualsiasi genere di cosa.
A 43 anni dalla sua scomparsa avvenuta a soli 27 nel 1970 il mito Hendrix è più vivo che mai, dopo il film che ne ha celebrato il 70esimo compleanno proiettando nelle sale cinematografiche il biblico “Live at Woodstock” solo due mesi fa. Mentre “Valleys of Neptune“ riproponeva le ultime registrazioni dell’artista con gli Experience, il nuovo lavoro raccoglie ben 12 tracce registrate negli ultimi due anni di vita in cui era impegnato senza la Jimi Hendrix Experience. Ho avuto la fortuna di ascoltare il cd in anteprima, anticipato dal singolo “Somewhere”: ebbene... contiene stili e suoni diversi che mescolano elementi come fiati, tastiere, percussioni e una seconda chitarra che Hendrix avrebbe voluto inserire in misura permanente nella sua nuova musica. Il brano che dal mese scorso è in cima alla classifica Billboard, il precedentemente citato “Somewhere” (che potete ascoltare qui sotto) ha anticipato l’uscita dell’album che contiene altre undici tracce: “Earth Blues”, “Hear My Train A Comin’”, “Bleeding Heart”, “Let Me Move You”, “Izabella”, “Easy Blues”, “Crash Landing”, “Inside Out”, “Hey Gypsy Boy”, “Mojo Man” e “Villanova Junction Blues”.
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