Nel nuovo, piacevole disco di Morrissey - artista tanto talentuoso quanto antipatico - "California Son", l'ex Smiths sorprende... come non accadeva da tempo! Un disco di cover, sì... ma assolutamente non banale per alcuni motivi. La scelta degli artisti e dei brani: non c'è un classico,
non c'è un brano noto a pagarlo oro! Ci sono un paio di nomi eccellenti come Joni Mitchell e Dylan... ma anche loro con brani
minori, il resto sono grandi artisti per lo più dimenticati dal grande pubblico: Phil
Ochs, Buffy St. Marie, Tim Hardin. L'anima pop d'annata di Moz ha libero sfogo, forse alcuni arrangiamenti risultano un po' leziosi (e comunque chi conosce bene l'artista sa che si tratta di una sua personali cifra stilistica) ma il risultato finale è godibilissimo.
Tracklist
1. Morning Starship (Jobriath) con Ed
Droste dei Grizzly Bear
2. Don’t Interrupt The Sorrow (Joni Mitchell) con Ariel Engle dei Broken Social Scene
3. Only a Pawn In Their Game (Bob Dylan)
con Petra Haden
4. Suffer the Little Children (Buffy St
Marie)
5. Days dei Decision (Phil Ochs) con Sameer
Gadhia dei Young The Giant
6. It’s Over (Roy Orbison) con LP
7. Wedding Bell Blues (Fifth Dimension) con
Billie Joe Armstrong dei Green Day & Lydia Night dei The Regrettes
8. Loneliness Remembers What Happiness
Forgets (Dionne Warwick)
9. Lady Willpower (Gary Puckett)
10. When You Close Your Eyes (Carly Simon)
con Petra Haden
11. Lenny’s Tune (Tim Hardin)
12. Some Say I Got Devil (Melanie)
Le mie preferite sono certamente "It's Over" dell'indimenticabile Roy Orbison e - su tutte - "Don't Interrupt The Sorrow" di Joni Mitchell (tratta dal suo album del 1975 "The Hissing Of Summer Lawns", ascolta qui la versione originale).
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