martedì 21 maggio 2019

Musica per sordi: 110 e lode!


Recentemente all'Università di Genova è stata brillantemente discussa la tesi di laurea intitolata “FIM, Salone della Formazione e dell'Innovazione Musicale: Music for Everyone”, sulla possibilità di far ascoltare la musica alle persone con problemi di sordità, in precedenza illustrata durante il FIM 2019 - Salone della Formazione e dell'Innovazione Musicale, che si è concluso da pochi giorni a Milano, l'evento italiano di riferimento per la ricerca, la formazione e per l'innovazione in ambito musicale curato da un team tutto genovese che, oltre a incentivare lo studio e la ricerca in ambito musicale, ricerca e promuove progetti e iniziative sull’accessibilità nella musica. 

Fino a qualche anno fa era impensabile che le persone sorde potessero ascoltare la musica o addirittura cantare o suonare uno strumento musicale. Ma da qualche tempo musica e sordità non sono più in conflitto: sempre più persone sfidano il silenzio e trovano nella musica un modo di comunicare e una possibilità di sentire in maniera differente.

A portare all’attenzione del mondo accademico l'importante lavoro già svolto dal FIM sulla ricerca e la promozione in ambito musicale di progetti legati alle disabilità sensoriali sono state tre studentesse del Master Universitario di II livello “Esperto in Meeting Incentives Conferences Exhibitions (MICE), progettazione, gestione e realizzazione di eventi aggregativi”: Ilaria Noberini, Shamila Esteki e Jenniffer Flores Guevara che, coadiuvate da Verdiano Vera (nella foto qui a sx), ideatore e direttore del Salone della Formazione e dell'Innovazione Musicale e docente in management degli eventi, hanno concluso il loro percorso di studi con i complimenti della commissione ed un voto di 110 e lode per il progetto di tesi. Dopo un’attenta analisi dello stato della domanda e dell'offerta in termini di livelli di accessibilità nella filiera italiana della musica, nell’elaborato sono state evidenziate le opportunità connesse al mercato dell’accessibilità, costituito da tantissime persone con “esigenze speciali” che spesso restano escluse dal meraviglioso mondo della musica a causa della loro disabilità. Le tre studentesse di Genova hanno scelto di completare il loro lavoro di tesi con un approfondimento sulle attività dell'evento, contribuendo fattivamente al suo svolgimento grazie anche ad uno stage svolto presso Maia, l'azienda genovese capofila del progetto.

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