Recentemente all'Università di
Genova è stata brillantemente discussa la tesi di laurea intitolata “FIM, Salone della Formazione e dell'Innovazione Musicale: Music for Everyone”, sulla possibilità di far ascoltare la musica alle
persone con problemi di sordità, in precedenza illustrata durante il FIM 2019 - Salone della Formazione e
dell'Innovazione Musicale, che si è concluso da pochi giorni a Milano, l'evento italiano di riferimento per la ricerca, la formazione e per l'innovazione in ambito musicale curato da un team tutto genovese che, oltre a incentivare lo studio e la ricerca in ambito musicale, ricerca e promuove progetti e iniziative sull’accessibilità nella musica.
Fino a qualche anno fa era impensabile che
le persone sorde potessero ascoltare la musica o addirittura cantare o suonare
uno strumento musicale. Ma da qualche tempo musica e sordità non sono più
in conflitto: sempre più persone sfidano il silenzio e trovano nella musica un
modo di comunicare e una possibilità di sentire in maniera differente.
A portare all’attenzione del mondo
accademico l'importante lavoro già svolto dal FIM sulla ricerca e la promozione
in ambito musicale di progetti legati alle disabilità sensoriali sono state tre
studentesse del Master Universitario di II livello “Esperto in Meeting
Incentives Conferences Exhibitions (MICE), progettazione, gestione e
realizzazione di eventi aggregativi”: Ilaria Noberini, Shamila Esteki e
Jenniffer Flores Guevara che, coadiuvate da Verdiano Vera (nella foto qui a sx), ideatore e
direttore del Salone della Formazione e dell'Innovazione Musicale e docente in management
degli eventi, hanno concluso il loro percorso di studi con i complimenti della
commissione ed un voto di 110 e lode per il progetto di tesi. Dopo un’attenta analisi dello stato della
domanda e dell'offerta in termini di livelli di accessibilità nella filiera
italiana della musica, nell’elaborato sono state evidenziate le opportunità
connesse al mercato dell’accessibilità, costituito da tantissime persone con
“esigenze speciali” che spesso restano escluse dal meraviglioso mondo della
musica a causa della loro disabilità. Le tre studentesse di Genova hanno scelto
di completare il loro lavoro di tesi con un approfondimento sulle attività
dell'evento, contribuendo fattivamente al suo svolgimento grazie anche ad uno
stage svolto presso Maia, l'azienda genovese capofila del progetto.
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