Malcolm John Rebennack, nella sua carriera, è riuscito ad incrociare magia bianca e
magia nera in musica, una sorta di rito voodoo a 7 note. Vero e proprio maestro di questo particolarissimo mix, autore ed interprete, in
50 anni di attività ha mescolato nella propria produzione blues, rock e
boogie woogie. Se n’è andato stroncato da un infarto a 77 anni: non era più
apparso in pubblico dalla fine del 2017, quando cancellò diversi concerti. Nel 2011 fu introdotto nella prestigiosa Rock and Roll
Hall of Fame. Per capire lo spessore del personaggio, basti citare il fatto che
il primo a esprimere un messaggio di cordoglio è stato nientemeno che il nasuto batterista Ringo Starr: «Dio benedica Dr. John. Pace e amore a tutta la sua famiglia. Adoro the
Doctor», ha twittato l'ex Beatles. Doc era effettivamente «una
vera leggenda della Louisiana», ha sottolineato il governatore dello stato John
Bel Edwards.
Personaggio di culto e di nicchia (almeno qui in Italia), noto soprattutto ai musicofili più colti ed esigenti: nativo
di New Orleans come la musica che suonava - un blues intriso di inconfondibili
atmosfere Southern -, dal 1968 ha calcato le ribalte di mezzo mondo con rara
stoffa da pianista/band leader. Sentirlo dal vivo non aveva prezzo: in brani
come "Iko Iko" - tanto per citarne uno - ci passa dentro tutta la storia della musica americana. Si diede anima e corpo alla musica a tempo pieno dopo
aver abbandonato il liceo, negli stessi anni in cui faceva le prime esperienze con le
droghe, una "passione" che gli porterà diversi problemi con la legge. Pianista
formidabile pur avendo perso l’anulare della mano sinistra in una sparatoria
che lo coinvolse a Jacksonville nel 1961, è stato uno dei
sessionman più apprezzati della sua generazione. Ha suonato con i Grateful
Dead di Jerry Garcia, regalato "Such a Night" a "The Last Waltz" (il rockumentary che Martin
Scorsese dedicò a The Band), offerto tutto il suo estro ai Rolling Stones in "Let it Loose". Un vero "medicine
man", pronto a regalare un pezzo della sua magia a chiunque evocasse il suo
spirito. Davvero unico... ci mancherà.
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