Sono trascorsi 103 anni dalla prima registrazione di un brano di jazz, un genere musicale che ha rinnovato il panorama sonoro del '900 e tanti - 103 - saranno i giorni della ventunesima edizione di Crossroads, festival itinerante extralarge nella durata (dal 28 febbraio al 9 giugno), nella geografia (diffuso in oltre venti comuni che coprono tutto il territorio dell’Emilia-Romagna)e nei contenuti. Coinvolti oltre 500 artisti in più di 70 concerti capaci di cogliere le innumerevoli varietà estetiche del jazz, con orecchie ben aperte sugli influssi provenienti da altri generi. Vero e proprio campione di questa apertura estetica sarà Pat Metheny, non a caso idolo condiviso fra appassionati sia di jazz che di rock: il suo concerto al Teatro Alighieri di Ravenna (9 maggio) è uno dei momenti più attesi del festival. Crossroads 2020 è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e di numerose altre istituzioni. Cresce la squadra di grandi jazzisti italiani che legano il loro nome a quello di Crossroads in qualità di artisti residenti: Paolo Fresu, Enrico Rava, Fabrizio Bosso e quest’anno anche Mauro Ottolini, Petra Magoni, Peppe Servillo e Javier Girotto.
Sul sito ufficiale di Crossroads trovate il programma dettagliato, io mi limito a segnalare un paio di cose estremamente curiose in cartellone, che spero di poter seguire dal vivo:
Mercoledì 4 marzo a Casalgrande (RE), Teatro Fabrizio De André, ore 21:15
QUINTORIGO & ROBERTO GATTO
“Trilogy”
Charles Mingus, Jimi Hendrix, Frank Zappa
Roberto Gatto – batteria; Valentino Bianchi – sax; Gionata Costa – violoncello; Stefano Ricci – contrabbasso; Andrea Costa – violino; Alessio Velliscig – voce
Martedì 17 marzo
Rimini, Teatro Galli, ore 21:15
PAOLO FRESU interpreta DAVID BOWIE
“We can be heroes just for one day”
Paolo Fresu – tromba, flicorno, elettronica; Petra Magoni – voce; Gianluca Petrella – trombone, elettronica;
Francesco Diodati – chitarra; Francesco Ponticelli – contrabbasso, basso elettrico; Christian Meyer – batteria
La foto di Paolo Fresu è di Roberto Cifarelli
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