In occasione delle incombenti elezioni... ritorna prepotentemente il classico dilemma. Personalmente (e ne faccio fiera occasione di outing) non andrò a votare, convinto che il mio astensionismo non sia una forma di sciocco qualunquismo ma il desiderio di non scegliere - per una volta - la mela meno marcia da un cesto di frutta in avanzato stato di deperimento. Stavolta "non ci casco" e dal palpabile malumore dell'uomo qualunque che si percepisce per strada... credo che sarò in numerosa compagnia!
Visto che Sonar è fondamentalmente uno strumento musicale e tale intende rimanere, avvistando il manifesto propagandistico di Daniela Santanchè / Alleanza Nazionale... non ho potuto fare a meno di ripensare a "Le Elezioni" di Giorgio Gaber (contenuta nell'album "Libertà Obbligatoria"), splendido bozzetto che già parecchi anni fa tratteggiava con impareggiabile, amara ironia lo stato di malattia di questo paesucolo chiamato Italia:
E poi... la matita associata alla Santanchè evoca in me immagini di pecoreccia volgarità che invitano a consigliarle un posto opportuno dove riporla a fine campagna: che ci volete fare... sono fatto così!
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