Una bella serata quella di ieri agli Arcimboldi di Milano, che ha concluso in bellezza il tour 2019 di Cristiano De Andrè, impegnato nella rilettura dell'album paterno datato 1973, nato - come il precedente "Non al denaro non all’amore né al cielo" - dalla collaborazione con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani. Piccola nota a margine: "Storia di un impiegato", le cui note di copertina sono firmate da Roberto Dané (con cui De Andrè scrive "Sogno numero due"), riporta in epigrafe alcuni versi di "Visione di Rotterdam" di Gregory Corso, che De André incontrerà nel 1984 negli studi di Blitz ospitato, insieme a Mauro Pagani, dal conduttore Gianni Minà per presentare "Crêuza de mä".
Come fece papà Faber durante il tour del 1975/76, l’unico in cui eseguì dal vivo tutti i brani del disco, anche il figlio Cristiano propone nella prima parte del concerto l'album per interno, aperto da qualche brano della giovane chitarrista napoletana Anna Mancini che, fra overdrives, distorsori, power chords e loop machine, crea una trama suggestiva di architetture sonore vagamente frippiane!
Un'operazione coraggiosa quella di Cristiano, con una bella parte visual che utilizza una serie di schermi sul palco dove passano video in linea con i temi affrontati dal concept-album.
Nella seconda parte del concerto scorrono una serie di brani famosi che spesso ricorrono nei vari tour di Cristiano. Dividendomi fra smartphone e telecamerina, ho fatto qualche ripresa che condivido qui.
"Megu Megun" |
"A cimma" |
Versione con tanto di cambio di chitarra in diretta!
La presentazione dei "fratelloni" della band e di tutto il team dello spettacolo
Nessun commento:
Posta un commento