Musica potentissimo antidoto. Mentre personalmente sto postando ogni giorno "musica di bellezza" sul mio profilo Facebook (da un'immaginaria Radio AntiCovid-19...), alcuni miei "fratelli" genovesi hanno pensato ad una particolare versione partecipativa di "Creuza de mä", attraverso un montaggio di video girati in rete da un gruppo di amici che dalle oro case casa hanno assemblato la loro personale interpretazione del famoso brano di Faber. Metafora della vita come navigazione e della navigazione come vita.
«Come tutti siamo stati colpiti da questa quarantena, concerti registrazioni e prove sono stati cancellati ormai in tutta Europa con un danno notevole, togliendo a tutti anche il piacere di esibirsi per il pubblico - racconta il percussionista del gruppo Fibre Acustiche Matteo Rabolini - abbiamo quindi deciso di provare a creare un prodotto solamente online, forse anche per aiutarci ad avere una parvenza di vita normale in questo momento di isolamento. Per un musicista incontrarsi e suonare assieme dal vivo è fondamentale quindi, dopo vari confronti, abbiamo deciso per questo pezzo che rappresenta benissimo la nostra città, e quale miglior modo di avere contatti col pubblico se non farli partecipare attivamente».
Così il gruppo ha inviato la richiesta agli amici sui social, raccogliendo un grande numero di partecipazioni al progetto, con 20 persone nel coro. «Hanno deciso di unirsi a noi in questo “coro virtuale”, alcuni sono musicisti, altre persone che si sono messe in gioco per cantare come se fossero in mezzo alla folla per un concerto».
Il gruppo è formato da Andrea Morini alla voce, Silvia Manfredi al clarinetto e voce, Gianpaolo Casu alla chitarra e voce, Alessandro Paolini al contrabbasso e Matteo Rabolini alle percussioni.
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