Gli One Blood Family sono un talentuoso ensemble multietnico che nasce da alcuni richiedenti asilo che hanno trovato nella musica il linguaggio adatto ad esprimere rabbia e speranza, conquistandosi uno spazio di protagonismo in un “mondo nuovo”, che non sempre li sa capire e valorizzare, e che - cronaca di questi giorni - sembra addirittura voler mettere in discussione i pochi diritti tanto faticosamente ottenuti. Oggi, venerdì 6 marzo sarà disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming “Life Can Change” (Black Seed Records/Egea Music), il nuovo singolo di questa band, nata da un progetto ideato da Cooperativa Atypica presso Villa5 a Collegno (To), una casa trasformata in parte in una piccola struttura di accoglienza. “Life Can Change” è un brano che scavalca muri e confini, un viaggio attraverso diversi ritmi che emoziona per la sua energia e ci riporta ad un'Africa vissuta, sofferta e rimpianta, con i suoi colori, i suoi sapori, i sogni di tanti ragazzi che sperano in un futuro migliore, lasciandosi alle spalle - per un momento - tutte le ferite e ricominciare.
ONE BLOOD FAMILY: Sidy (vocal - Gambia), Adama (vocal - Gambia), Goodness (vocal - Nigeria), Ebaima (vocal - Gambia), Sana (djembé - Gambia), Keba (kenkeni – Senegal), Gilbert (vocal), Manuel Volpe (bass, farfisa, synth bass), Simone Pozzi (drum, percussion), Gabriele Concas (electronics), Matteo Marini (electronics), Diego Grassedonio (baritone, tenor sax), Davide Pignata (alto sax), Giorgio Benfatti (trumpet)
Il duo di producer Gabriele Concas e Matteo Marini (già The Sweet Life Society) e Manuel Volpe e Simone Pozzi della Rhabdomantic Orchestra sono i timonieri di questo viaggio, marinai esperti nell’indicare le giuste rotte, orchestrano suoni, suggestioni e idee musicali, mescolando generi musicali diversi: beat elettronici, afrobeat, world music dancehall, in un percorso di condivisione dei diversi linguaggi artistici.
"Life Can Change" è stata scritta e prodotta da Manuel Volpe, Simone Pozzi, Gabriele Concas e Matteo Marini, registrata e mixata da Manuel Volpe presso lo studio Rubedo Recordings a Torino. Il mastering è stato effettuato da Simone Squillario.
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