Pensare di scrivere qualcosa su Raffaella Carrà è come riavvolgere il nastro della nostra vita, tanto è stato grande il suo apporto nell'immaginario comune della televisione di noi non più ragazzini di primo pelo.
Mentre gli attestati di affetto da parte di famosi colleghi fra i più diversi (Laura Pausini, Gianni Morandi, Renzo Arbore, Piero Pelù, Pippo Baudo, Tiziano Ferro, ...) vanno a comporre un ricordo collettivo di quello "Raffa" ha rappresentato per il piccolo schermo, personalmente mi piace ricordare il suo garbo stiloso ma, al contempo, il suo apporto dirompente da regina di una rivoluzione popolare di costume: il Tuca Tuca (bollato da L'osservatore Romano come "incedente") e il suo ombelico fieramente in mostra hanno sfidato col sorriso ogni becero moralismo, quasi senza che lei se ne rendesse conto.
Una sensualità assolutamente mai eccessiva o pruriginosa, che piaceva tanto agli uomini quando alle donne.
Geddy con mamma Mary |
Quel suo iconico caschetto biondo, opera del famoso parrucchiere Vergottini, la accomuna ad un'altra persona anche lei, seppure indirettamente, legata al mondo musicale: Mary Weinrib, mamma di Geddy Lee dei Rush! Una 95enne polacca di nascita, scampata all'Olocausto passando per luoghi tristemente famosi come Auschwitz (dove conobbe il suo futuro marito) e Bergen-Belsen. Mary è scomparsa quattro giorni fa.
Due caschetti che "lassù" non passeranno certamente inosservati.
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