Paul McGuinness, lo storico manager degli U2, ha recentemente "picconato", ipotizzando il suo futuro ideale per la musica in rete, non mancando di attaccare tutti quelli che, secondo lui, hanno contribuito per avidità (i provider) o mancanza di lungimiranza (le major discografiche) allo stato di disastro del mercato musicale al tempo di internet. Non sono mancate le critiche a Steve Jobs, ai Radiohead (rei di aver scelto la distribuzione online del loro ultimo lavoro "In rainbows") ed a tutta la West Coast, accusata di essere composta da hippy con scarsa considerazione per il reale valore della musica. Secondo McGuinness, il futuro deve prevedere un servizio internet in abbonamento che comprenda in partenza un dividendo per gli artisti, in quanto la musica è la killer application di internet. Inoltre bisogna allontanare coercitivamente dalla rete, tagliando le linee, tutti quegli utenti colpevoli di file sharing, come già accade in Francia.
Paul... ma va a caghèr!
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