mercoledì 7 novembre 2012

GO-OBAMA-GO!



Anche il mondo della musica (almeno quello "che conta", come Bruce Springsteen, Randy Newman, i Pearl Jam, Dave Matthews, i Foo Fighters, Ry Cooder, Stevie Wonder, Fiona Apple e tanti altri..), durante la campagna elettorale USA si è apertamente schierato a favore di Obama. Quando il candidato vicepresidente repubblicano Paul Ryan aveva osato dire che sul suo iPod c'erano i Rage Against The Machine, il leader del gruppo - Tom Morello - aveva prontamente puntualizzato: "Forse, se eletto... manderà a Guantanamo tutti i finanzieri criminali che lo sostengono e li torturerà con la nostra musica 24 ore al giorno. È una possibilità. Ma non ci credo molto". Il Boss più volte ha tessuto le lodi di Obama: "Ha tenuto in vita Detroit, ha fatto passare la legge sulla sanità pubblica, anche se avevo sperato che i cittadini non fossero in balia delle compagnie di assicurazione. Ha ucciso Osama Bin Laden, ha portato un po' di buon senso ai livelli massimi di governo".
Patti Smith, addirittura, aveva recentemente dichiarato: "Se vince Mitt Romney me ne vado a vivere in Canada". 



Gli unici due nomi che si erano apertamente schierati pro Romney sono stati Kid Rock e Meat Loaf, non propriamente gente da strapaprsi i capelli.
Diplomatica infine (e molto paracula, come la loro insipida musica) la band dei Killers. Quando Romney li aveva citati tra quanti avrebbe voluto per gli eventuali festeggiamenti in caso di vittoria, Brandon Flowers, il leader del gruppo, mormone come lui, ci aveva pensato un po' su, concedendo che "tutti ci possono apprezzare" e infine precisando: "Noi comunque rimaniamo neutrali". Tiepidino John Lydon, ex Sex Pistols che da anni risiede in California: "Gli Stati Uniti sono un Paese profondamente razzista, e la novità di un leader nero non potrà mai essere sottovalutata: se solo non fosse un tale burocrate"; abbastanza dubbiosa anche Laurie Anderson: "La campagna elettorale non mi appassiona: se c'è una cosa che i quattro anni di Obama hanno dimostrato è che oggi è la finanza, non la politica, a guidare il Paese".

Ora che la "barack" è nuovamente guidata dal candidato afroamericano... il rock può dichiararsi finalmente salvo!











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