Il grande chitarrista Gary Moore, già nei Thin Lizzy, è stato trovato morto ieri in una camera di hotel sulla Costa del Sol, in Spagna. "Sono totalmente scioccato. E' sempre stato nei miei pensieri e nelle mie preghiere. Non posso credere che se ne sia andato", ha affermato uno dei fondatori del gruppo, il batterista Brian Downey. La morte di Moore, originario di Belfast, è stata annunciata con un messaggio sul sito ufficiale della band. Moore si era unito ai Thin Lizzy nel 1973, dopo l'addio al gruppo del chitarrista Eric Bell. Una collaborazione durata quattro mesi e ripresa dopo quattro anni di pausa, in tempo per l'album "Black rose".
Carriera altalenante quella di Moore che ha alternato fasi di popolarità a periodi di minor successo, tuttavia sempre tentando di esplorare nuovi territori. La sua produzione musicale spazia dal rock progressivo e sperimentale (con venature jazz) del suo primo gruppo, i Colosseum II all'hard/blues rock degli Skid Row, all'heavy metal, che caratterizzò la sua musica durante gli anni ottanta arrivando anche a fasi pop metal con gli album "Run for Cover (1985) e "Wild Frontier" (1987), per poi tornare sul hard blues, al quale si riavvicina all'inizio degli anni novanta con il famosissimo album "Still Got the Blues", che contiene la hit omonima.
Mi piace ricordare Moore sul palco di San Siro, come supporter di lusso dei Marillion durante un vecchio "Milano Suono" nel 1986... addio Gary, che la terra ti sia finalmente lieve.
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