Esce per la pregevole Minimum Fax (prezzo 17,50 euro) l'autobiografia di Stewart Copeland,
 grande batterista dei Police, incoronato dalla prestigiosa rivista 
Rolling Stone come "uno dei cinque migliori batteristi di tutti i 
tempi". Dopo le autobiografie di Sting, Andy Summers e pure di Henry Padovani
 (il primo chitarrista della band), ora è il turno della sua versione 
dei fatti, anche se nelle 377 pagine non si parla solo della sua 
famosissima band, regina delle classifiche negli anni '80. Copeland
 è un artista e uomo poliedrico, figlio di un agente CIA sotto 
copertura, personalissimo batterista rock ma anche compositore classico,
 autore di colonne sonore, giocatore di polo ed appassionato suonatore 
di taranta! Molto bella l'ultima parte del volume dove troviamo un 
divertente (e a tratti velenoso) resoconto del reunion tour
 avvenuto tra il 2007 e il 2008, un punto di vista estremamente inedito 
che rende la lettura davvero avvincente e ricca di spunti, come i 
retroscena del concerto di Torino. 
 Gustoso anche il suo resoconto su un incontro nei camerini coi Rage 
Againts The Machine, dei quali Copeland è un grande fan, come pure la 
descrizione del suo rapporto amoroso con la taranta e l'Italia. 
"Provare
 con i Police è come fare il bagno in una vasca di diamanti affilati 
come rasoi, asciugarti con un mazzo di rose piene di spine e poi 
indossare un foulard di Prada. Fantastico, ma il sangue scorre copioso".
 
L'autore
 della traduzione italiana è Michele Pinnini , in passato già al lavoro 
con le autobio di Sting e Summers. Personalmente l'ho "divorato", 
finendolo in due giorni!
 
 
 
 
 
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