Un cd che non riesco a trovare (probabilmente è rimasto in qualche scatolone a casa dei miei) e che, ricordo quando uscì nel 1986, apprezzai molto. Dalla sua uscita è passato un sacco di tempo (e pure una ristampa con aggiunta di bonus tracks) ma, come tutti i dischi di valore, risulta ancora fresco, rivoluzionario e potentissimo. " The Big Gundown" uno di quei capolavori che solo grandissimi musicisti riescono a pensare e realizzare. Basterebbe la struggente "C'era Una Volta Nel West" con cui John Zorn chiude questo magnifico tributo, nel quale distrugge la musica di Morricone e la ricostruisce pezzo per pezzo, mischiandola con musica brasiliana, folk giapponese, jazz, rock, country, musica classina e sperimentazioni varie: una libertà d'espressione totale, che finalmente rende inutile qualsiasi etichetta, musica che è soltanto (soltanto?) "suono", creato dalla più pura disciplina artistica, madre dell'improvvisazione.
lunedì 6 luglio 2020
Zorn plays Morricone
Un cd che non riesco a trovare (probabilmente è rimasto in qualche scatolone a casa dei miei) e che, ricordo quando uscì nel 1986, apprezzai molto. Dalla sua uscita è passato un sacco di tempo (e pure una ristampa con aggiunta di bonus tracks) ma, come tutti i dischi di valore, risulta ancora fresco, rivoluzionario e potentissimo. " The Big Gundown" uno di quei capolavori che solo grandissimi musicisti riescono a pensare e realizzare. Basterebbe la struggente "C'era Una Volta Nel West" con cui John Zorn chiude questo magnifico tributo, nel quale distrugge la musica di Morricone e la ricostruisce pezzo per pezzo, mischiandola con musica brasiliana, folk giapponese, jazz, rock, country, musica classina e sperimentazioni varie: una libertà d'espressione totale, che finalmente rende inutile qualsiasi etichetta, musica che è soltanto (soltanto?) "suono", creato dalla più pura disciplina artistica, madre dell'improvvisazione.
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