giovedì 12 marzo 2020

WARNING: questo non è un post, è un "pippone" filosofeggiante


Cronache dalla zona arancione
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E' appena passata sotto casa un'automobile con altoparlanti che diffonde il messaggio di rimanere a casa e di uscire solo in casi di emergenza. Se non fosse una situazione drammaticamente vera, mi verrebbe da scrivere che sembra di vivere in un film (pensiero che sono sicuro stanno facendo in molti), chennesò... "The crazies" del Maestro George A. Romero! 

La cosa singolare che, ogni situazione - anche la più problematica - può contenere opportunità che non ti aspetti. Vabbè, la faccio breve: da domani - grazie all'amico Max Fuoky - sarò il corrispondente della Lombardia per Radio Kiss Kiss, con interventi nei GR sulla situazione Coronavirus all'ombra della Madonnina. Da qualche giorno sulla mia pagina Facebook sto tenendo una specie di diario chiamato "Cronache dalla zona arancione" (prima era gialla, poi rossa) e voglio coinvolgere in questo arcobaleno di sensazioni anche il mio blog. La notizia della mia "nomina" ad inviato - la piccola vedetta radiofonica lombarda - è certamente un piccolo evento che mi ha dato però lo spunto, stamattina, di fare una riflessione se possibile più profonda... o almeno io la reputo tale. 

Tutte le nostre sicurezze sono state improvvisamente messe in discussione da questo contagio. Non è colpa nostra se il nostro cervello è terrorizzato dall’incertezza: l’ignoto ha il potere di terrorizzarci. Eppure, anche se può sembrare paradossale, l’incertezza è il motivo per cui il enere umano si è evoluto. Se i nostri antenati si fossero fermati a riflettere perché "non erano sicuri" se la sagoma scura di fronte a loro fosse un'ombra o un predatore sarebbe stato ogni volta troppo tardi! Invece hanno imparato ad affrontare la loro insicurezza. Avete mai notato che moltissime scene di film horror (che io personalmente amo sin da quando ero bambino) vengono girate al buio? Il motivo è semplice, addirittura banale: il buio evoca incertezza ed è qualcosa che fa paura. Un po’ come tutte le prime volte che la vita ci offre: il primo giorno di scuola alle elementari, il primo appuntamento con quella ragazzina che ti faceva sentire le farfalle nello stomaco, il primo esame all'università, il primo discorso in pubblico. In quei momenti non sappiamo quello che sta per accadere ed è questo che induce nel nostro corpo e nella nostra mente specifiche reazioni. Ripetiamoci a mo di mantra che “l’incertezza è il problema per la cui soluzione il nostro cervello si è evoluto". Cerchiamo di uscire dal circolo vizioso dei nostri pensieri, abituati alla consuetudine, dando nuovi impulsi al nostro cervello. Come? Restando in ascolto della nostra incertezza, affrontandola e lavorando per riprogrammarci nel modo corretto. 

In questi giorni una vocina continua ad assillarmi: "Cosa vuoi veramente da te stesso?". Quando questa emergenza sarà finita (perchè finirà!) quali cambiamenti sarai capace di apportare alla tua vita? Cosa non sopporterai più? Quale sarà il tuo nuovo livello sotto il quale non permetterai a te stesso di andare? 

Vi invito quindi tutti a concentrarvi su cosa potete fare ora, qui e subito: restate informati ma non indugiate nella voracità di telegiornali e articoli online, né tantomeno concentrandovi troppo su argomenti del tipo... chi è stato il paziente zero, sarà stato un complotto degli americani, la situazione ci è sfuggito di mano, potevamo fare di più e di meglio, Salvini se ne infischia del bene comune e usa la situazione per mietere consensi. Tutte queste inutili congetture sono vera e propria immondizia per il vostro sistema informazionale, non fanno altro che riempirvi la testa di rifiuti ingombranti ed inutili. Nel rispetto delle idee di ciascuno (anche delle mie, sia chiaro), smettiamo tutti di rendere il problema e le sue cause il nostro focus, sprecando energie preziose. Concentriamoci invece su quello che possiamo fare di costruttivo, ognuno secondo proprie capacità e spazi. 

Restate a casa, così come da indicazioni che ci sono state intelligentemente impartite e... se incontrate lo sguardo di qualcuno sorridete! Sembra una scemata new age ma il sorriso è uno strumento potente, sia dal punto di vista fisico che emozionale ed è pure contagioso!


Magari non pesanti come il Covid-19... ma nelle nostre vita continueranno a capitare eventi che ci coglieranno impreparati, dal temporale che rovina il barbecue in giardino con gli amici alla caduta improvvisa di qualche titolo in borsa che avevamo acquistato su consiglio del sapientone di turno. Ma tenetelo bene in mente: l’incertezza è il motivo per cui ci siamo evoluti. Trasformate l’incertezza in certezza. Questo è il momento giusto per credere che TUTTO ANDRA' BENE.

2 commenti:

Gaia_S ha detto...

Il tuo "pippone" mi è piaciuto moltissimo, è stato convincente e coinvolgente. Mi piacerebbe sapere anche che risposte ti sei dato...in bocca al lupo per questa nuova avventura radiofonica. Un bacione

Luca Varani ha detto...

Ci sto riflettendo, le risposte verranno. E volentieri le condividerò.
Un abbraccio