Durante la mia recente vacanza romana (manco fossi Gregory Peck... ) dello scorso agosto, rigorosamente "di prossimità" come suggeriscono i tempi attuali, una mattina mi sono recato a trovare Luigi Cozzi presso il suo imperdibile negozietto in via dei Gracchi,
Profondo Rosso. Il regista, sceneggiatore e prolifico scrittore-editore gestisce da solo questo luogo imperdibile per ogni amante dell'
horror in tutte le sue varianti, dove è possibile anche visitare nella semi oscurità della sua cantina un piccolo museo con pezzi originali tratti da alcuni set
argentiani e non, guidati dalla sua voce registrata. La prima sorpresa è che, entrando nel negozio, vengo accolto da una canzone di...
Bob Dylan! Nessuna delusione,
Dylan è uno dei pilastri della mia formazione cantautorale... ma confesso che mi sarei aspettato i
Goblin! Però, essendo da sempre un amante dei contrasti e delle apparenti contraddizioni... faccio finta di nulla e chiacchiero un po' con Luigi, persona affabile e simpatica. Faccio qualche acquisto, lui mi autografa il dvd del suo film "Blood on Méliès' Moon", ci scattiamo pure due selfies, uno "con" e uno "senza"... mascherina!
Per chi non lo sapesse, Cozzi (nato a Busto Arsizio nel 1947) ha collaborato intensamente con Dario Argento - che in questi giorni festeggia il suo 80simo compleanno - partecipando alla realizzazione de "Il gatto a nove code", "Quattro mosche di velluto grigio", "Phenomena", oltre a dirigere pellicole note agli appassionati di cinema di genere come "
Paganini horror", "Contamination" -
guardalo integralmente qui - , "L'assassino è costretto ad uccidere ancora" e "Hercules", tanto per citarne qualcuna.
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A Roma d'agosto si muore dal caldo...
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Il dolcissimo pargoletto di "Phenomena"...
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Dopo la visita al curioso museo nel sottoscala, risalgo in superficie e trovo sempre Dylan ad accogliermi. Saluto Cozzi e mi rituffo fra le starde assolate di Roma, con una riflessione in testa legata al ruolo della musica nei film di Argento, che da sempre ha compreso il ruolo importante di questo elemento, avvalendosi sempre di collaborazioni con artisti importanti del panorama mondiale.
In alcune sue opere, il regista ha inserito anche brani rock o heavy metal. L’esempio più lampante di ciò è "Phenomena" (1985), caratterizzato da una colonna sonora alla quale parteciparono gli Iron Maiden (col brano "Flash Of The Blade" che fa da sottofondo al primo omicidio della storia), i Motörhead, Bill Wyman (ai tempi bassista dei Rolling Stones) e Andi Sex Gang, fondatore dei Sex Gang, band gothic famosa negli anni ’80. Per l’epoca la scelta di inserire musica rock e metal nella colonna sonora di un suo film fu davvero rivoluzionaria e anche per questo la colonna sonora ebbe un grande successo. In realtà, il maestro dell’horror aveva provato già in passato a inserire il rock nei suoi film: nello specifico, fece un tentativo nel 1975 in "
Profondo rosso", ossia il film che ancora oggi è considerato il suo più grande capolavoro, fortemente innovativo per quegli anni. Il regista provò a contattare i
Pink Floyd pensando che il loro rock psichedelico sarebbe risultato perfetto per fare da filo conduttore alla storia, rendendola unica. La band, però, declinò l’invito perché in quel periodo era impegnata nella lavorazione dell’album "Wish You Were Here". A quel punto Argento provò a contattare altre band, come Emerson
Lake & Palmer e i
Deep Purple, ricevendo però richieste economiche troppo elevate e così alla fine non se ne fece nulla. Paradossalmente una vera fortuna per il regista: Argento conobbe i
Goblin, giovani musicisti di talento con tanta voglia di emergere e che realizzarono per "Profondo rosso" uno strepitosa soundtrack, passata alla storia. Con sonorità figlie del progressive rock, il gruppo di
Claudio Simonetti riuscì a creare musiche incredibili che conferirono a ogni scena la giusta dose di inquietudine, angoscia e terrore, proprio quello che Argento andava cercando regista. In seguito i Goblin furono ingaggiati anche per altri film: "
Suspiria" del 1976, "Tenebre" del 1982 e diverse altre opere negli anni successivi. Da ricordare che in "Profondo rosso" collaborò anche il grande jazzista milanese Giorgio Gaslini, scomparso nel 2014.
Il cerchio musicale si chiude nel 1980 perchè per "Inferno", ideale prosecuzione di "Suspiria", Dario Argento collaborò con Sua Maestà Keith Emerson: il musicista britannico compose una colonna sonora molto cupa e in alcuni momenti dai toni epici, con un tema principale di rara bellezza e pathos, inserendo persino cori in latino (nella sontuosa "Mater Tenebrarum") e una versione post-moderna del Va pensiero di verdiana memoria, che suona molto EL&P!
Da ricordare anche la collaborazione fra Argento e Ennio Morricone, che firmò le colonne sonore della celebre “trilogia degli animali”. Negli anni ’90, invece, in "Trauma" sarà Pino Donaggio, compositore molto conosciuto negli USA avendo scritto tutte le musiche dei gialli di Brian De Palma, ad occuparsi delle musiche.
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