Ho già avuto modo di parlare di Clerc, al secolo Jan De Clercq, lo scorso ottobre, in occasione dell'uscita del suo gradevolissimo primo singolo Il tempo fugge. Torno volentieri ad ospitare qui su Sonar questo artista italo-fiammingo perchè persona eclettica e di grande dinamismo, che torna alla ribalta con un novo brano e relativo video, A letto. Una produzione che riconferma appieno la sua spiccata vena surreale nella quale il testo, solo apparentemente leggero, assume una grande profondità di messaggio. Fra lenzuola e cuscino crediamo di essere al sicuro, il posto migliore per nasconderci da una realtà esigente e prepotente, che sempre più ci obbliga a ritmi e stili che non ci appartengono. Il nostro giaciglio si trasforma in una “confort zone” nella quale ci sentiamo al sicuro, senza renderci conto che può trasformarsi in una sorta di gabbia, fantasiosa allegoria della sottile passività, sempre più ricorrente, che ci portiamo dentro un po’ tutti, segnata dai tempi virali che viviamo e difficile da combattere. Con la sua proverbiale ironia Clerc ci invita a riflettere, spronandoci ad assumere una posizione proattiva... alzandoci dal letto, attraverso un motivo virato reggae - con un testo quasi rappato nel quale Clerc si distinge anche per padronanza della lingua - che riesce a scatenare il necessario buonumore.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento