giovedì 22 ottobre 2020

La bolla (poco speculativa) dei concerti

Quei mattacchioni dei Flaming Lips hanno avuto un’idea per riuscire a realizzare un concerto dal vivo, rispettando le attuali misure di sicurezza, soprattutto quella del distanziamento sociale. La band di Oklahoma City ha pensato di dotare i loro fan di enormi bolle di plastica trasparenti, all’interno delle quali potranno assistere allo show in totale sicurezza. Il frontman del gruppo, Wayne Coyne, usa queste gigantesche sfere come materiale di scena ormai da anni... e prima di lui Peter Gabriel, che l'aveva sfoggiata anche durante un festival di Sanremo. Su Instagram il cantante ha pubblicato una foto di un locale dove sotto il palco sono state distribuite delle file di bolle ancora da gonfiare, destinate al pubblico. 


In un’intervista ha poi spiegato: “Sembra assurdo, e all’inizio ci sembrava solo un’idea divertente, ora invece è diventato tutto molto serio e reale. Stiamo cercando di risolvere il dilemma a cui pensiamo tutti, in attesa di tornare alla normalità: come sarà il futuro? Ci sarà un futuro per la musica dal vivo? Ci sono tre persone in ogni bolla, e noi suoniamo… diciamo due concerti a sera. Ci sarebbe spazio per tanto pubblico”.

Problemino: la maestra regala a Pierino un biglietto per un concerto in bolla dei Flaming Lisp; dato il numero di bolle totali pari a 120, dove in una bolla ci stanno tre persone (ma solo se conviventi o membri fissi di un abituale e collaudato threesome) e la band suona due concerti a sera, meno un day off fisso ogni due settimane e un potenziale cancellamento di show se il cantante la notte prima ha alzato un po' troppo il gomito durante l'after show, considerando inoltre un 5% di rottura di balle... ooooops di bolle per colpa di uno degli spettatori con abbigliamento eccessivamente borchiato... quante persone potranno assistere ogni mese in totale ai concerti dei Flaming Lips?

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