Negli anni avevo imparato a conoscerlo, da gestore del mitico Disco Club prima (sotto la metropolitana di Cordusio a Milano, trasformato poi in un impareggiabile blog https://discoclub.myblog.it/), da grande esperto di musica e amico nel corso del tempo. In quel negozio ho acquistato i primi album su vinile della mia vita, ricordo distintamente quando acquistai il mitico live del Parco Lambro su etichetta Cramps!
Curiosità - L'ultimo post del blog di Bruno riguarda un bellissimo progetto di "spoken word" ad opera di Marianne Faithfull con Warren Ellis (fidato collaboratore di Nick Cave nei Bad Seeds), She Walks In Beauty, dove la bionda cantante 75enne recupera alcune famose opere dei poeti inglesi del Romanticismo - Keats, Byron, Shelley e altri - declamandole con stile (lei è anche una brava attrice):
Bruno Conti sulle prime poteva appariva burbero ed austero, non lesinando mai commenti negativi su un acquisto nel suo negozio che non corrispondeva ai suoi gusti, in perfetto stile... Lester Bangs! Ricordo interminabili discussioni sul suo mito Van Morrison (la cui voce Bruno la paragonava a quella del suo sax), che io non mancavo di lodare per ingraziarmi la sua simpatia... ma anche perchè ho sempre nutrito una grande ammirazione per "Van the Man", nonostante il suo proverbiale caratteraccio.
Da un editoriale - a firma del direttore Guido Giazzi - apparso sul Buscadero di luglio/agosto 2021, avevo appreso delle sue precarie condizioni, in seguito ad un malore. Sul numero attualmente in edicola apprendo della sua scomparsa, attraverso un editoriale che contiene i ricordi di Giazzi, di Marco Verdi e di Paolo Carù sul caro Bruno, colonna portante del "Busca", sul quale la sua firma appariva ininterrottamente dal numero 5, praticamente dall'inizio della quarantennale storia della rivista.
Come si dice in questi casi... sit tibi terra levis, grazie anche per i preziosi "consigli per gli acquisti" da te ricevuti negli anni!
Quale migliore celebrazione se non parlare di musica? Sono sicuro che a lui piacerebbe così, in leggerezza. Vi presento alcune cose pregevoli che potete trovare sul Buscadero di ottobre, sul quale campeggia in copertina Massimo Priviero, da poco uscito con l'album / (la sua lunga intervista, curata da Guido Giazzi, la trovate a pag. 54, nella quale viene citato un altro caro amico, Paolo Siconolfi, che si è occupato dei missaggi nel suo studio a Vedano al Lambro).
Poteva mancare un ricordo di un altro grande personaggio che ci ha da poco lasciato, ovvero Charlie Watts?!? Certo che no, leggetevi l'articolo che lo riguarda a pag. 26, firmato da Mauro Zambellini.
A pag. 60 Gianfranco Callieri ricorda Nanci Griffith (scomparsa , mentre a pag. 66 si ripercorre la storia dell'ultimo album dei Beatles, Let It Be, oggetto attualmente di una succosa mega-ristampa, aspettando l'attesissimo film di Peter Jackson.
Dopo la disamina dell'ennesimo cofanetto di Bob Dylan a pag. 70 (il volume 16 - bellissimo - che questa volta riguarda il periodo fra il 1980 e il 1985), arrivano le consuete pagine dedicate alle recensioni, fra le quali propongo qualcosa di mio gusto.
Impossibile non citare Neil Young e il suo live Carnegie Hall 1970 (pag. 75), uno splendido concerto solitario che ripropone in veste ufficiale (ed estesa) un suo famoso bootleg:
A pag. 77 viene analizzato il nuovo live degli Steely Dan guidati attualmente dal solo Donald Fagen (il chitarrista Michael Becker come sapete non è più fra noi dal 2017), Live! North East Corridor, contenente un brano che adoro far i tanti della band, non presente nel precedente loro live ufficiale, Alive in America, uscito nel 1995:
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